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Economia e lavoro | 25 luglio 2023, 15:32

Il commercio torinese ha già nostalgia dell'estate: costi e credito spaventano da settembre in poi. "No agli aumenti Gtt"

Le previsioni di Ascom Confcommercio confermano una sostanziale tenuta nonostante le criticità del periodo. Ma in autunno potrebbe essere peggio, anche a causa dei sovrapprezzi per bus e parcheggi

negozi di Torino

Timori in vista dell'autunno per il commercio torinese

Luglio non è ancora finito, ma la fine dell'estate spaventa già il commercio torinese: non è malinconia, ma il timore che - con l'autunno - possa peggiorare una situazione che per ora è di tenuta, ma che accusa ogni giorno di più il peso delle tensioni sui costi (inflazione e non solo), ma anche sul credito, con i tassi di interesse in salita. E' quanto emerge dalla nuova indagine realizzata da Ascom Confcommercio Torino, che mette in evidenza come per il momento il terziario cittadino stia ancora tenendo, ma potrebbe non durare.

Luci e ombre, soprattutto sul fronte del credito

Luci e ombre, insomma. Dove le prime sono rappresentate da una sostanziale tenuta, fin qui, in termini di ricavi, affari e occupazione. Ma a preoccupare sono, tra un paio di mesi, gli aspetti legati al credito (con tassi di interesse in aumento) e dunque alla liquidità. Ma non mancano timori per altri tipi di aumenti che potrebbero "zavorrare" la clientela: quelli per i mezzi pubblici e i parcheggi nell'universo Gtt.

"Biglietti più cari? Calo dei consumi"

"L’andamento delle attività è sempre più condizionato da elementi esterni che influenzano le abitudini sia dei consumatori che degli imprenditori - sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio di Torino e provincia, Maria Luisa Coppa –. Ciononostante, la fiducia espressa dai nostri imprenditori è comunque un segnale forte della voglia di costruire, confermata anche dalle numerose richieste di credito finalizzate all’investimento. Prosegue la dicotomia tra l’andamento positivo dei pubblici esercizi e la flessione manifestata, invece, dai negozi di prossimità. Per loro e per tutto il terziario siamo al lavoro per promuovere politiche attive per il commercio, tutelare il tessuto imprenditoriale di prossimità, sostenere il valore sociale delle attività tradizionali, e dare strategicità al Distretto Urbano del Commercio. Tra i temi più urgenti l’aumento delle tariffe dei parcheggi e dei mezzi pubblici che preoccupa le imprese del commercio, le quali temono un ulteriore rallentamento dei consumi a beneficio delle aree commerciali extra urbane".

Al momento, a livello di numeri, 3 commercianti su 4 giudicano "buono" il secondo trimestre del 2023. Per più di uno di loro, è addirittura migliorato rispetto al primo trimestre. Ma l'autunno, come detto porta incognite con sé: soprattutto sul fronte della liquidità. Già un'azienda su tre dice che la situazione è peggiorata, in questo senso. E non andrà meglio, col passare delle settimane.

"Poca disponibilità dalle banche"

"Si registra un irrigidimento delle condizioni per l’accesso al credito - commenta il direttore di Ascom Confcommercio di Torino e provincia, Carlo Alberto Carpignano -: sono aumentate le richieste al sistema bancario, che ha risposto tuttavia con poca disponibilità. A questo si aggiungono i costi del danaro: istruttorie, tassi di interesse e anche incremento delle garanzie delle banche, che contribuiscono ad accentuare il peso economico e finanziario di questi mesi. La speranza è che l’inflazione allenti la morsa nell’autunno per non confermare le previsioni di difficoltà che molte imprese temono, nel far fronte al costo del danaro, del lavoro e delle materie prime".

Massimiliano Sciullo

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