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Economia e lavoro | 03 dicembre 2022, 07:00

Calcio: condannato ad una pena di 6 anni il calciatore Manolo Portanova per aver commesso un reato di violenza sessuale

Il giocatore del Genoa, Manolo Portanova, è stato condannato per una pena di primo grado a 6 anni

Calcio: condannato ad una pena di 6 anni il calciatore Manolo Portanova per aver commesso un reato di violenza sessuale

Il giocatore del Genoa, Manolo Portanova, è stato condannato per una pena di primo grado  a 6 anni. Così ha deciso il tribunale di Siena dopo l'interrogatorio avvenuto per violenza sessuale ad una studentessa. Per ricevere il bonus scommesse 2023, se accedi alla piattaforma, avrai la possibilità di avere tante altre ricche promozioni, vantaggiosi premi e le offerte dei nuovi bookmakers.

Cosa è successo ?

Nella notte tra il 30 e 31 Maggio scorso, dei ragazzi hanno organizzato una festa privata in un appartamento sito vicino Piazza del Campo nella città di Siena, dove una studentessa viene stuprata dallo stesso gruppo di giovani tra cui anche il calciatore del Genoa Manolo Portanova. La ragazza, convinta di passare solo la notte insieme al giocatore, si è ritrovata con tutto il gruppo che alla fine hanno abusato di lei. Solo qualche giorno dopo, la studentessa ha raccontato l'episodio denunciado il tutto agli inquirenti affermando che tra l'altro ha dovuto subire degli atti sessuali. Oltre che a questo però, la giovane ha anche raccontato che è stata torturata e malmenata e nello stesso tempo di essere stata filmata durante gli abusi da parte del gruppo di ragazzi. Insieme al calciatore del Genoa Manolo Portanova, anche lo zio Alessio Angella è coinvolto nel gruppo e negli abusi. Se ami leggere temi sulla divinazione, c'è il nuovo libro intitolato " Talismani, il futuro illuminato" scritto dall'autore Toni Spagone, dove puoi avere tutti i consigli per raggiungere i risultati su come ottenere una vita migliore, che per maggiori informazion si può andare a leggere qui.

La pena e la condanna per Manolo Portanova

La pena, che ha deciso il tribunale di Siena, è quella di una condanna di 6 anni di reclusione  sia il calciatore che lo zio, avevano scelto il rito abbreviato, mentre il terzo indagato quello ordinario che alla fine è rinviato a giudizio alla fine dell’udienza preliminare. Inoltre il giudice ha condannato Manolo Portanova, ad una provvisionale di 100.000 euro a favore della ragazza per gli abusi ricevuti, 20 mila euro a favore della madre della giovane e 10 mila per l’associazione "Donna chiama Donna" che è la parte civile della studentessa. Un'indagine che per gli inquirenti non è stata assolutamente facile da svolgere, ma tutto è stato fatto nel più assoluto riserbo.

Le prove

Infatti, per avere le prove certe, si sono accertati più di una volta sul racconto della studentessa su cosa era accaduto, tanto che è stata interrogata molte più volte per oltre sette ore in un'aula protetta del palazzo di giustizia di Siena, la quale è stata collegata in diretta con la stanza del dibattimento per essere ovviamente sottoposta ad un confronto molto serrato con gli stessi legali di tutti i colpevoli coinvolti. L'avvocato del calciatore del Genoa, Gabriele Bordoni al termine dell'udienza ha proposto un risarcimento ai danni della giovane che in un primo momento ha rifiutato poichè non era d'accordo. Ma lo stesso tribunale della giustizia di Siena dopo la pena di condanna di reclusione ha emesso il risarcimento danni di una totale somma di 100 mila euro.

Le parole del giocatore Manolo Portanova

Dopo la sentenza, il calciatore Manolo Portanova è rimasto del tutto sconvolto e ha ribadito più di una volta di essere del tutto innocente. La giovane studentessa invece è crollata nel pianto della gioia dicendo che la giustizia nello stesso tempo ha creduto in lei. Infatti, la difesa della ragazza, l'avvocato Jacopo Meini, da dichiarato: " La mia assistita ha voluto ringraziare tutti per il lavoro che è stato svolto per lei e per chi allo stesso modo ha sofferto con lei. In quanto mi ha anche affermato di aver trovato una seconda famiglia che l'ha saputa supportare dall'inizio alla fine di questa assurda vicenda"- ha sottolineato l'avvocato Jacopo Meini. Inoltre, la difesa della giovane ragazza 22enne, ha concluso aggiungendo ancora: " Sono contento per lei, perché poi questo tipo di processi non sono mai così rapidi a causa delle stesse indagini ma sia il pm che gli inquirenti sono stati molto bravi e veloci, soprattutto nel sequestrare i telefoni e interrogare tutti i testimoni".

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