Il Castello di Rivoli annuncia le prime due mostre in programma nel 2024.
Si tratta di Titolo Primo, Ho sognato, Clara e altre storie, la prima mostra antologica istituzionale di Rossella Biscotti e di Paolo Pellion di Persano La semplice storia di un fotografo.
Entrambe le mostre apriranno il 21 aprile.
Titolo Primo, Ho sognato, Clara e altre storie
Rossella Biscotti, è un'artista italiana di base in Olanda e Belgio. Esponente di punta di una generazione di artisti italiani, si è dedicata alla storia del nostro paese portandone alla luce nodi stratificati ed irrisolti, Biscotti ha fatto della ricerca e dell’analisi finalizzate a porre domande di interesse collettivo il centro del suo lavoro.Le opere di Biscotti sono spesso frutto di collaborazioni con altre discipline tra cui l’archeologia, l’antropologia, la geopolitica e le scienze ambientali. Utilizzando una vasta gamma di linguaggi tra cui l’installazione, la scultura, la performance, il suono e il film, esse si fondano sul rapporto con la storia intesa come ecosistema di relazioni attive.
Nelle sale al terzo piano della Residenza sabauda è allestito, fino al 25 novembre, un gruppo di opere che illustrano i processi di ricerca condotti dall’artista nella sua carriera ventennale attorno a tematiche e soggetti quali gli sconfinamenti tra le dimensioni privata e pubblica; il rapporto tra il passato e il presente, tra il monumento e il documento. Le opere mostrano come, sin dagli esordi, Biscotti abbia impostato la sua pratica sulla forza del gesto e della parola, sul processo di svelamento e scavo, attraverso un linguaggio multivocale in cui è preponderante l’uso del suono. L’allestimento della mostra delinea una narrazione polifonica composta da storie minori e indagini su tematiche ecologiche, politiche e di genere, mettendo in luce le analogie e le motivazioni che animano usi diversi delle tecniche speculari di estrazione e archiviazione.
La mostra presenta alcuni dei primi lavori realizzati dall’artista negli anni duemila che esplorano il rapporto tra storia e memorie individuali per arrivare a indagini recenti sulla nozione di energia intesa come strumento di lettura della contemporaneità. Il percorso espositivo include opere chiave come The Trial (Il processo), 2010-2016, un’installazione sul famigerato processo in cui alcuni militanti e intellettuali, già membri di Potere Operaio e Autonomia Operaia, furono processati in tutta Italia con l’accusa di terrorismo.
Inoltre, attraverso l’indagine del corpo femminile e la sua oggettificazione, ulteriori opere esplorano le differenti forme di sfruttamento, reclusione e confino. Nel percorso è presente Trees on land (Alberi sulla terra), 2021, dalla collezione del Castello di Rivoli.
La mostra include una nuova produzione appositamente concepita dall’artista per il Museo. La nuova opera è una riflessione sulle relazioni, storiche e attuali, tra estrazione, paesaggio e sottosuolo tramite la metafora della circolazione di materie prime ed energia.
Paolo Pellion di Persano
La mostra, aperta fino all'8 settembre, a cura di Marcella Beccaria e Andrea Viliani, valorizza la generosa e articolata donazione avvenuta nel 2023 da parte degli eredi dell’Archivio del fotografo, inclusivo di oltre 44.000 negativi, al CRRI – Centro di Ricerca del Castello di Rivoli. Per la prima volta, la mostra presenta un gruppo significativo di fotografie dell’autore, comprendente molti inediti, e restituisce uno straordinario racconto nel quale l’energia artistica e intellettuale di Torino e del suo territorio è protagonista, insieme alla storia stessa del Museo. La mostra avviene in collaborazione con il nuovo Festival della fotografia EXPOSED, di cui è parte della programmazione ufficiale. Paolo Pellion di Persano. La semplice storia di un fotografo è sostenuta da Strategia Fotografia 2023, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Allestita nella Sala 18 del Castello di Rivoli, la mostra prende in esame l’attività di Paolo Pellion di Persano a partire dagli esordi negli anni settanta, individuando nuclei tematici che scandiscono il suo operato: i viaggi, i fermenti sociali del periodo, gli sviluppi dell’Arte povera, il lavoro per altri settori creativi e l’interesse nei confronti del teatro. Indagine sulla precisione dello sguardo e sul ruolo della produzione dell’immagine fotografica nel processo artistico, la mostra si propone come un’occasione unica per ridefinire il ruolo della fotografia nell’evoluzione artistica nel contesto della vita culturale torinese.
Una sezione della mostra è dedicata alla lunga relazione tra Pellion e il Castello di Rivoli, istituzione di cui documenta l’inaugurazione nel 1984 e che segue con continuità fino al 2012.
Per info: https://www.castellodirivoli.org/