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Politica | 02 ottobre 2023, 18:03

Italia delle Regioni, il ministro Zangrillo promette: “340.000 assunzioni in due anni nella pubblica amministrazione” [VIDEO]

Lo faremo nel 2023 e nel 2024: dobbiamo combattere la fuga dei cervelli, garantendo ai giovani un’Italia in cui possano realizzare le loro aspettative

Paolo Zangrillo

Il ministro della Funzione Pubblica Paolo Zangrillo

340.000 assunzioni, solo nella pubblica amministrazione, per accompagnare il Paese nel futuro. Delinea gli obiettivi Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica Amministrazione del Governo Meloni, a Torino per la seconda edizione del Festival Stato delle Regioni.

Zangrillo, che ha partecipato all’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e con i governatori, ha infatti promesso: “Abbiamo un piano assunzioni 2023/2024 che prevede l’inserimento nella pubblica amministrazione di 170.000 persone per anno e lo dobbiamo fare rendendo la PA attrattiva”. “C’è la necessità di attrarre nelle nostre strutture le nuove generazioni, combattendo la fuga dei cervelli, per garantire un sistema Paese che consenta ai giovani di essere consapevoli che anche in Italia si possono realizzare le loro aspettative”.

Sulle richieste avanzate dai Governatori, Zangrillo ha invece spiegato: “Al Governo chiedono collaborazione, la possibilità di lavorare insieme. Il Pnrr è un processo fondamentale per lo sviluppo del Paese, lo possiamo realizzare solo se la PA riesce a lavorare insieme. Come Governo dobbiamo metterci a disposizione per aiutare gli enti territoriali, a partire dalle Regioni, per identificare fabbisogni e risorse necessari alla realizzazione del piano”.

D’altra parte, come noto, gran parte della realizzazione del Pnrr passa proprio dagli enti territoriali. “Penso che sia un’occasione importante per rinsaldare i rapporti tra enti centrali e decentrati”.

Dalle Regioni - ha concluso Zangrillo - ci arriva la necessità di rendere disponibili le competenze che servono a realizzare i progetti. L’epoca è molto complicata, c’è una trasformazione digitale in corso. Le competenze cambiano e le risorse devono essere all’altezza delle sfide che devono affrontare”.

Andrea Parisotto

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