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| 31 marzo 2020, 16:16

"Ora d'aria" per i bimbi, Appendino: "Il Comune non può fare deroghe: bisogna collaborare tutti"

La sindaca risponde alle due mamme, Palma e Martina, che avevano chiesto una soluzione per permettere ai piccoli di muoversi fuori casa: "Sappiamo che il divieto di lasciare la propria abitazione è quello che richiede maggiore sacrificio"

"Ora d'aria" per i bimbi, Appendino: "Il Comune non può fare deroghe: bisogna collaborare tutti"

E' arrivata nel giro di poche ore la risposta della sindaca di Torino, Chiara Appendino, a Palma e Martina, le due mamme che le avevano scritto una lettera alla prima cittadina per fare presente una situazione di particolare disagio, in un momento di lockdown come quello che - anche nella città della Mole - si sta vivendo per combattere il Coronavirus.

L'appello era quello di riservare uno spazio di uscita per i più piccoli, i bambini, particolarmente bisognosi di muoversi e sfogare la loro fonte inesauribile di energia. "Tra le misure adottate dal Governo italiano per far fronte alla presente emergenza, il divieto di lasciare la propria abitazione è senza dubbio quella che richiede, da parte di ciascuno di noi, il maggiore sacrificio - dice Appendino alle due mamme che hanno riportato la voce di tante che si trovano nella loro situazione -. Si tratta, però, di una misura che è stata ritenuta necessaria per contrastare il diffondersi del virus e rispetto alla quale questa Amministrazione non può adottare provvedimenti in deroga, essendo tale possibilità stata esplicitamente esclusa dal legislatore".

"Per il momento, quindi, non possiamo che chiedere la vostra collaborazione, fondamentale per far sì che questo grave momento di crisi possa essere superato nel più breve tempo possibile", conclude la sindaca.

Una risposta che non ha soddisfatto le mamme, che si dicono dispiaciute "per la risposta della Sindaca". "Capisco - aggiunge Palma - che ci volesse coraggio per rispondere altrimenti, benché questa mancanza ai miei occhi non ne giustifichi l’operato. Più ci rifletto e più il problema mi sembra di ordine nazionale. Sul sito del governo, sezione FAQ su Coronavirus e attività motoria, si chiarisce che quest’ultima è consentita in forma individuale. Quindi, in teoria, se concedessi al mio proprio oggi quatrenne di festeggiare il suo compleanno con una bella corsa da solo intorno all’isolato, agirei in conformità alla legge, poiché io non posso, in base al decreto, accompagnarlo. L’assurdità è a tal punto evidente che, ahimè, è più verosimile pensare che al Governo si siano dimenticati dei bambini. Non è possibile dimenticarsi dei bambini e il vuoto legislativo va colmato. Di questo, perlomeno, la Sindaca avrebbe potuto farsi portavoce".

Massimiliano Sciullo

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