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Economia e lavoro | 01 luglio 2025, 07:00

Il governo italiano impone una rigorosa verifica dell’età per i giocatori di roulette online

Il governo italiano impone una rigorosa verifica dell’età per i giocatori di roulette online

In un periodo in cui il digitale è diventato uno spazio fertile per ogni forma di esperienza, dallo shopping al divertimento, anche il gioco d’azzardo su Internet ha subito un grande cambiamento. Tuttavia, con questa crescita emergono nuove responsabilità. L’Italia, riconoscendo la necessità di proteggere i giovani dai pericoli legati al gioco, ha introdotto misure di controllo dell’età tra le più severe in Europa, in particolare per giochi come la roulette online.

Un nuovo standard di sicurezza digitale

Dal 2025, tutti i siti web di gioco d’azzardo in Italia devono introdurre sistemi per controllare l’età e accertare che solo i maggiorenni possano partecipare al gioco. Questo è un controllo serio, non solo simbolico: il processo utilizza lo SPID, strumento noto agli italiani per accedere ai servizi pubblici.

Attraverso SPID, gli utenti devono autenticarsi prima ancora di poter visualizzare contenuti legati al gioco. Questo vale anche per chi cerca un sistema roulette matematicamente infallibile, una ricerca comune tra i curiosi del settore, ma che ora richiede un’identità verificata per essere esplorata nei contesti dedicati al gioco vero e proprio. È un cambiamento che sposta l’equilibrio tra libertà digitale e responsabilità sociale, toccando anche chi non partecipa attivamente al gioco, ma è comunque esposto al suo ecosistema online.

Il ruolo di AGCOM e la “doppia anonimizzazione”

A guidare questi nuovi cambiamenti è l’AGCOM, l’autorità italiana per le comunicazioni. Ma c’è di più: per rispondere alle preoccupazioni relative alla privacy, è stato introdotto un meccanismo chiamato “doppia anonimizzazione”. In pratica, anche se un utilizzatore deve autenticarsi per dimostrare la propria età, né la piattaforma né i fornitori di servizi possono salvare questi dati.

È come passare per una porta nascosta: il controllo avviene, ma non resta alcuna traccia visibile. Questo approccio rappresenta un buon equilibrio tra protezione e rispetto dei diritti digitali. In un contesto in cui la salvaguardia della privacy è sempre più al centro del dibattito in Europa, l’Italia cerca così di allinearsi alle normative UE, evitando però di rimanere intrappolata in una burocrazia pesante.

Un cambiamento che tocca anche il sistema delle licenze

Oltre al controllo dell’età, le nuove norme fanno parte di un cambiamento più ampio nel mercato del gioco d’azzardo online. I nuovi operatori non potranno ottenere una licenza se non rispettano pienamente le nuove regole. La licenza avrà una durata di nove anni e un costo di quasi sette milioni di euro. Non è una passeggiata per le aziende, che devono investire in attrezzature tecnologiche e misure di sicurezza pensate appositamente per essere all’altezza delle aspettative.

Nel frattempo, organizzazioni come l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) e la Guardia di Finanza continuano a monitorare il mondo del gioco, mentre AGCOM si concentra soprattutto sugli aspetti legati ai media e alla pubblicità.

Una cultura del gioco più responsabile

Oltre agli aspetti tecnici, è interessante osservare come questa regolamentazione contribuisca a formare una nuova mentalità. L’idea che il gioco online sia un’attività riservata ai maggiorenni non è più solo un avviso in piccolo sotto la schermata di accesso: è una barriera concreta e attiva. I sistemi di autoesclusione e le verifiche in tempo reale (come il controllo del codice fiscale) fanno parte di un ecosistema pensato per prevenire gli abusi e promuovere un uso responsabile.

È lecito chiedersi se in futuro strumenti simili verranno adottati anche in altre aree digitali, come i social media o i servizi di streaming. La tendenza a introdurre controlli legati all’identità digitale sembra destinata a crescere, e l’Italia si posiziona come un paese all’avanguardia in questo campo.

In conclusione

Le nuove regole introdotte dal governo italiano per controllare l’età nel gioco online non sono solo un insieme di norme tecniche: rappresentano un cambio di approccio. Utilizzando strumenti come lo SPID e introducendo la doppia anonimizzazione, si cerca di creare uno spazio in cui il divertimento digitale possa convivere con la protezione dei giovani più vulnerabili.

È un equilibrio delicato, non privo di difficoltà. Ma se l’obiettivo è rendere il web un luogo più sicuro e consapevole, allora forse questa è la direzione giusta. E chissà, forse proprio grazie a questi passi, l’Italia potrà diventare un punto di riferimento europeo per la creazione di nuove leggi nel mondo del gioco su Internet.


 


 



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