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Cronaca | 12 marzo 2024, 11:40

Fine vita, Cappato a Cirio: "Non girate la testa dall'altra parte". Ma il Consiglio boccia la discussione [VIDEO]

L'attivista in presidio: "La legge non introduce un diritto in più sul suicidio assistito, ma prevede delle procedure chiare e certe. E tempi rapidi a tutela di chi soffre"

Il presidio di protesta guidato da Marco Cappato

Il presidio di protesta guidato da Marco Cappato

Sul fine vita la maggioranza guidata dal Presidente Alberto Cirio sceglie di non decidere. Il Consiglio regionale ha appena bocciato la richiesta di inversione dei lavori, fatta in maniera compatta dalla minoranza, per chiedere di discutere la legge di iniziativa popolare “Liberi Subito” sul “suicidio medicalmente assistito”.

Il presidio

Con 22 voti contrari Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno fatto ostruzionismo, non permettendo alla proposta di arrivare oggi in aula. Questa mattina il tesoriere dell’Associazione “Luca Coscioni” Marco Cappato ha organizzato un presidio davanti a Palazzo Lascaris, con la speranza di spingere i consiglieri a prendere una decisione in merito.

"Dare tempi certi alle persone"

“E’ una legge – ha spiegato l’attivista- che abbiamo depositato quasi otto mesi fa per dare tempi certi sul fine vita alla persone, perché non siano costretti ad aspettare mesi - se non anni- per attuare il diritto a morire senza soffrire”.

Nonostante la legge regionale – prosegue - sia stata firmata da 12mila piemontesi, il Consiglio regionale rischia di sciogliersi prima che sia stata discussa in aula. Noi lanciamo un ultimo appello ai consiglieri regionali: non girate la testa dall’altra parte, sarebbe da irresponsabili e minerebbe la credibilità delle istituzioni”.

L'appello

Negli scorsi giorni diverse personalità – dall’attrice Luciana Littizzetto, al matematico Piergiorgio Odifreddi, al magistrato Vladimiro Zagrebelski fino ai Subsonica - hanno sottoscritto l’appello promosso dalla Associazione Luca Coscioni per chiedere al Consiglio regionale di discutere la proposta di legge di iniziativa popolare.

"Affrontare tema senza ideologie"

Una mobilitazione caduta nel vuoto. “Il tema del fine vita – ha chiarito Cappato - non è trattabile nel recinto delle coalizioni dei partiti: è un tema sul quale ciascuno risponde alla propria coscienza, e anche alle persone che soffrono. Il nostro invito è affrontare la questione senza ideologie. Noi chiediamo che entro venti giorni il sistema sanitario piemontese vada a verificare se, la persona che ha richiede di essere aiutata morire, ne ha diritto. Non farlo tempestivamente può aggravare la situazione e spingere a suicidarsi persone che ne avrebbero avuto il diritto”.

L’associazione “Luca Coscioni” in questi mesi ha mandato diverse lettere e mail alla maggioranza di Cirio, cercando più volte di interloquire con assessore e consiglieri. “Noi fino all’ultimo minuto saremo a disposizione per un dialogo su questa proposta, che non introduce un diritto in più sul suicidio assistito, ma prevede delle procedure chiare e certe. E tempi rapidi a tutela di chi soffre” ha concluso Cappato.

I governatori favorevoli

Un sondaggio realizzato a nord-est registra l’80% di favorevoli tra gli elettori della Lega e Fratelli d’Italia, 87% tra i praticanti saltuari della funzione religiosa. In queste settimane si sono pronunciati a favore di questa legge Luca Zaia, presidente del Veneto, Giovanni Toti, presidente della Liguria, Attilio Fontana, presidente della Lombardia, tre governatori del centrodestra.

Francesco Capuano e Cinzia Gatti

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