Tra esodo e controesodo, la Guardia di Finanza di Torino aumenta i controlli per garantire gli utenti che vogliono fare benzina. Sono stati infatti intensificati gli interventi in tema di trasparenza dei prezzi dei carburanti a tutela dei cittadini.
Irregolarità nel 27% dei casi
Solo in Piemonte, nei primi 15 giorni di agosto sono stati effettuati una sessantina di controlli (una ventina presso distributori autostradali) riscontrando violazioni nel 27% dei controlli complessivi. Nella provincia di Torino sono state riscontrate 14 violazioni che hanno riguardato la mancata corrispondenza con i prezzi della pompa, la non idonea visibilità dei prezzi, la mancata indicazione del prezzo medio, il prezzo effettivamente praticato più alto di quello comunicato e l'omessa comunicazione, da parte degli operatori del settore, dei prezzi praticati (mediante apposito portale "osservaprezzi carburanti").
Il "record" delle sei omesse comunicazioni
Per quest'ultima violazione, in un distributore della regione, sono state contestate 6 omesse comunicazioni. L'intensificazione dei controlli rientra in un piano d'azione che proseguirà nei prossimi mesi ed è finalizzato a verificare il rispetto dei presidi normativamente previsti e recentemente implementati.
L'esposto del Codacons
Una denuncia alla Procure della Repubblica di Torino, Asti, Alessandria, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli e Verbania nei confronti del Ministero dell’Economia e delle Finanze per appropriazione indebita e speculazione da aggiotaggio, con diffida a congelare i 2,2 miliardi di euro di accise incamerati solo nell’ultima settimana; e, contestualmente, nei confronti delle pompe e dei grossisti che nel corso di queste settimane hanno speculato sulle vacanze degli italiani. Il Codacons interviene anche in Piemonte sul caro-carburanti con un atto finalizzato a denunciare l’incredibile paradosso rappresentato dai maggiori incassi per lo Stato derivanti, sotto forma di accise, dall’aumento dei prezzi della benzina e del gasolio; e a far sanzionare pompe e grossisti responsabili di speculazioni.
“Non è accettabile fare cassa con i rincari spaventosi sulla benzina nel mezzo dell’estate”, dichiara il presidente Carlo Rienzi. “Chiediamo alla magistratura di intervenire, prima di tutto congelando la montagna di soldi che stanno affluendo nelle casse statali in queste settimane di esodo e controesodo. Inoltre, chiediamo con forza di sanzionare le speculazioni in atto”, conclude.