Il mercato immobiliare? Scoppia di salute. Lo dicono i numeri dell'Agenzia delle Entrate, che ha appena diffuso il suo report annuale sulle compravendite. In tutto il Piemonte, nel 2021, si sono realizzate 67.592 transazioni, con un aumento del +33,2% sull'anno precedente.
Tutti corrono, ma Torino resta in coda
In particolare, a guidare la volata è stata la provincia del Verbano Cusio Ossola, con una crescita del 39,3%, mentre in coda al gruppo ci sono Biella e proprio Torino, con un +31,5% che è comunque un dato ragguardevole.
A livello di città capoluogo, invece, è proprio Verbania a mostrare la vivacità più ridotta, con un +13,6%, mentre al top si colloca Alessandria (+33,7%). Torino chiude a +28,2%.
Sotto la Mole si vendono e si comprano case più piccole
La superficie media delle abitazioni comprate e vendute in Piemonte è di 113 metri quadrati, con un lieve incremento annuo di 2,4 metri quadri. Le abitazioni con superfici maggiori sono state scambiate in provincia di Asti (mediamente 155,8 metri quadri con un aumento medio di 9 metri quadri), mentre le più piccole si trovano proprio in provincia di Torino: 102,3 metri quadri, anche se pure in questo caso c'è una crescita sull'anno precedente, di 1,4 metri quadri.
Nella sola Torino, tuttavia, la media scende decisamente, arrivando a 86,2 metri quadri in tutto.
Il focus sulla provincia di Torino
Analizzando i numeri, si può notare come il 2021 abbia rappresentato una boccata d'ossigeno rispetto a un 2020 segnato dalle restrizioni dovute alla pandemia di Covid-19, con ripercussioni significative anche per il mercato immobiliare. Nel capoluogo, in particolare, si evidenzia un incremento percentualmente meno accentuato del numero delle compravendite rispetto al resto della Provincia (+28,3%), insieme all’area Sciistica (+16,9%), alla Val Sangone (+26,7%) e alle Zone Montane Ovest (+25,4%). Per alcune macroaree si sono registrati incrementi superiori al 40% rispetto all’anno precedente: la Zona Collinare (+40,2%), il Canavese (+45,2%) e la Cintura Sud (+45,3%).
A livello di costi al metro quadro, il calo delle quotazioni dei Comuni “non capoluogo” trascina leggermente al ribasso la media provinciale, mentre per la città di Torino i prezzi registrano un lieve incremento. Il divario tra le due curve si amplia. Questa tendenza è in linea con quanto rilevato negli ultimi anni.
Cosa succede in città: bene soprattutto centro e collina
Analizzando Torino quartiere per quartiere, emerge che tutte le macroaree comunali presentano un incremento significativo del numero di transazioni: soprattutto il centro, con Torino Storica (+36,6%), ma anche la Nuova Torino (+36,9%) e la zona Collinare Oltrepò (+36,5%).
La periferia Sud-Ovest è quella con l’incremento meno accentuato (+23,4%).
A livello di prezzi, le quotazioni manifestano un incremento per le zone centrali e la collina e una diminuzione, seppur contenuta, nelle zone periferiche. La quotazione relativa al capoluogo, alla luce di tutte queste variabili, è di 2.138 euro al metro quadro.