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Economia e lavoro | 03 maggio 2022, 13:10

Covid alle spalle: le famiglie torinesi spendono di più (e risparmiano di meno). Ma adesso è allarme inflazione

L'ultima indagine della Camera di Commercio vede tornare a crescere i budget per abbigliamento, vacanze e pasti fuori casa dopo le restrizioni da lockdown. Gallina: "Ma i prezzi saliranno, bisogna abbassare le tasse"

banco della frutta al supermercato

Nel corso del 2021 le famiglie italiane hanno speso di più rispetto al 2020

Un budget di 2524 euro, in crescita del +3,9% rispetto ai 2430 euro del 2020. Ma ancora non si sentono gli effetti dell'inflazione (che sicuramente peserà nell'anno in corso). Ecco quanto hanno speso le famiglie torinesi durante il 2021, con una crescita piuttosto omogenea tra alimentari (+1,2%) e non alimentari (+4,4%, anche se non si è ancora recuperato il calo di oltre il 6% dell'anno precedente).

Cresce il cibo da asporto

Lo dice l'ultima indagine della Camera di Commercio di Torino, che quantifica in 419 euro la spesa per i prodotti finiti sulle tavole delle persone. Crescono soprattutto i cibi da asporto: un +7% (pari a circa 8 euro) che si è rafforzato dal 2018 in poi, sulla spinta delle restrizioni anti Covid.

Vestiti e scarpe: si spende come nel 2019

I restanti 2105 euro sono stati destinati alla spesa non alimentare. Soprattutto la casa, pesa sul budget delle famiglie, che pesa per il 39,2%, ma sale anche oltre se si considera anche l'8,4% di combustibili ed energia elettrica. Si spende di più anche per trasporti e comunicazioni (soprattutto telefonia), in aumento di 5 euro e anche vestiti e calzature hanno visto più acquisti: +25 euro rispetto al 2020 e un livello che torna addirittura al 2019.

C'è però una forbice che si allarga: le famiglie meno abbienti hanno continuato a spendere più o meno quello che avevano speso nel 2020, per i beni non alimentari. Mentre le famiglie in condizione di benessere hanno sborsato importi che quasi doppiano quelli delle famiglie più in difficoltà.

Ricreazione, spettacoli e cultura sono una delle voci sono tra le voci del tempo libero che vedono il settore del "tempo libero" aumentare la spesa media. Anche se non hanno ancora recuperato i cali del 2020. Sul fronte salute, crescono le spese per visite specialistiche (12 euro in più dopo una forte diminuzione anche a causa del blocco per la pandemia), ma cala la spesa di medicinali e dispositivi medici (10 euro in meno, soprattutto per gel e mascherine).

Voglia di vacanze (e di cene fuori casa)

Ma la voglia di ripartire ha pesato in particolare su vacanze (+39 euro) e pasti fuori casa (+32 euro). La prima voce di spesa, in particolare, è tornata quasi ai livelli del 2014, ma resta ancora lontana dai picchi pre pandemia, mentre i pasti fuori casa sono superiori al 2019.

"In un 2021 particolare, con il percorso di uscita dalla pandemia, si è speso circa il 4% in più rispetto al 2020. Anche sulle cosiddette spese voluttuarie: pasti fuori casa, vacanze, casa, abbigliamento e calzature - dice Dario Gallina, presidente di Camera di Commercio di Torino -, ma la tecnologia ha modificato le tipologie di consumo. Ha accelerato dinamiche come il consumo del cibo da asporto, dopo le necessità durante il lockdown: vuol dire che siamo di fronte a un cambiamento strutturale".

Si fa fatica a mettere qualcosa da parte

Sul fronte risparmio, "diminuisce la sensazione delle famiglie di risparmiare, scendendo dal 28 al 25%, ma nel 2008 si era al 40% - prosegue Gallina -. C'è quindi una sofferenza del reddito delle famiglie che si sentono meno capaci di mettere qualche soldo da parte a fine mese". La novità dell'inflazione, invece, "andrà a influenzare i valori della spesa delle famiglie, visto che con l'aumento dei prezzi si potranno comprare quantità inferiori, a parità di budget".

Proprio i dati del risparmio, in particolare, restano di molto al di sotto della media del triennio 2016-2018, quando la quota di famiglie risparmiatrici oscillava tra il 40 e il 47%. E in particolare sono le famiglie più deboli a soffrire questa difficoltà, mentre chi riesce ad accantonare qualcosa può anche contare su redditi superiori. "L'unica strada da seguire è quella di diminuire il carico fiscale - aggiunge Gallina - perché bisogna mettere più risorse nelle tasche delle famiglie".

Allarme inflazione

Un altro parametro da tenere in considerazione, per la lettura dei dati presenti e futuri, è quello della corsa dei prezzi. I numeri legati al primo trimestre 2022 mettono dicono che su Torino il tasso è del +4,4% (addirittura +24/25% solo alla voce utenze domestiche: bollette ed energie). Si teme quindi che questo tipo di costi potranno influenzare anche pesantemente gli altri tipi di acquisti, sia in termini di budget a disposizione che di prezzi sugli scaffali.

Calano gli acquisti online, ma anche gli sprechi

Il dato del 2021 che più rappresenta il ritorno a una vita normale è il calo degli acquisti online (mentre si è tornati a comprare soprattutto presso al grande distribuzione), anche se il 42% delle famiglie ha acquistato almeno una volta su Internet, durante l'anno. Il 12,5% lo ha fatto spesso. Ma è curioso l'aumento di beni auto prodotti: si è al 72,3%.
Sono calati però gli sprechi alimentari, sono aumentati gli acquisti dai produttori locali e quasi una famiglia su due compra attraverso le offerte o ha diminuito la frequenza di spesa durante il mese.

Nuovi consumi: film in streaming e pagamenti online

Ci sono però tendenze nuove, rispetto al passato, oltre agli acquisti di cibo da asporto. Tra le previsioni delle famiglie, infatti, quasi il 36% pensa di guardare più film in streaming in futuro, punta a frequentare corsi online (30%) e ad effettuare pagamenti online (17%). Maggiore attenzione anche alla mobilità dolce e sostenibile: bicicletta o addirittura una bella passeggiata, le soluzioni più quotate.

Massimiliano Sciullo

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