“La transizione ecologica? Un obbligo per la nostra società, ma ogni giorno più difficile da perseguire”. E’ questo il pensiero di Dario Padovan, professore di sociologia presso l’Università di Torino e coordinatore della cattedra Unesco in sviluppo sostenibile e promozione del territorio, intervenuto oggi pomeriggio nella giornata inaugurale della Settimana del Lavoro 2022.
Il relatore ha tenuto uno speech sulle “Teorie, significati, immaginari della transizione ecologica”. Un tema da un lato semplice, perché si presenta come slogan che tutti sembrano in grado di interpretare, e dall’altro complesso perché implica una serie di processi in frizione l’uno con l’altro. “A mio avviso - spiega Padovan - la transizione ecologica è una sfida importante, che deve però essere dotata di indicatori per identificare i reali cambiamenti: non è solo dichiarare, dobbiamo riempire la transizione ecologica di pratiche, dati, indicatori, prospettive e politiche. Cosa si fa per realizzare davvero una transizione? Dovremmo porci questa domanda”.
Secondo il professore, la transizione ecologica sfida quelli che sono, oggi, i paradigmi economici che regolano la società. “L’economia - racconta Padovan - fino a questo momento si è basata sull’idea che le risorse naturali siano infinite e non vi sarà mai una diminuzione, o limiti entro i quali andare oltre”. In realtà, come ribadito dal professore durante lo speech, la realtà presenta limiti alla crescita di due tipi: fisici e sociali. “Sociali perché non si può pensare di creare ricchezza da mettere in mano a poche persone, fisici perché le risorse finiscono dal punto di vista termodinamico”.
Di certo, realizzare una transizione ecologica che implichi un radicale cambiamento del sistema e una fuoriuscita dal capitalismo fossile, sarà ogni giorno più difficile e complicato, come testimonia la recente guerra in Ucraina, in parte conseguenza della dipendenza che i combustibili fossili. “Questo dimostra quanto sia complicato un processo di uscita armonica dal sistema sociale di crescita dipendente da energia fossile” afferma Padovan.
“Questo - conclude il professore - è però un obbligo per la nostra società: se vogliamo evitare le catastrofi dovute al cambiamento climatico derivato da combustibili fossili, dobbiamo pensare a un’altra forma di società radicalmente differente dalla presente”.