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Economia e lavoro | 30 gennaio 2021, 15:00

Curiosità: Il motore della scoperta per i bambini

L'innata voglia di esplorare permette ai bambini di comprendere il mondo. La regola è quella di apprendere giocando.

Curiosità: Il motore della scoperta per i bambini

La curiosità è l'essenza che permette agli individui di avventurarsi e scoprire il mondo. È fondamentale per tutti gli essere, piccoli o grandi, umani e non, perché permette di muovere i propri passi verso l’ignoto in qualunque maniera questo si concretizzi.

Per questo motivo è bene riconoscere nei bambini quegli impulsi che guidano d’istinto i piccoli verso nuove scoperte e la progressiva scoperta delle proprie risorse. Specie durante le prime fasi di vita, l’individuo compie numerose scoperte che riguardano le proprie capacità personali e le potenzialità che il mondo può dischiudere.

Per aiutare il piccolo durante il suo percorso di crescita, fatto di nuove scoperte, è essenziale tenere accesa la fiamma della curiosità il più a lungo possibile. Si tratta di un lavoro che i genitori, gli insegnanti e in generale gli adulti di riferimento devono fare nel loro percorso come educatori. Man mano che cresceranno saranno in grado di apprendere nuovi concetti e competenze fisiche e psichiche in misura che rimanga sempre viva la voglia di scoperta.

Imparare è un'esperienza emozionante

Apprendere e accrescere le proprie competenze è in primo luogo un’esperienza appagante. Permette al piccolo di muovere i primi passi, di utilizzare il linguaggio verbale e interagire con gli altri. Nulla va dato per scontato in nessuna delle tappe dello sviluppo del bambino. Ogni piccolo passo avanti è funzionale all’accrescimento dell’autostima, della sicurezza di sé e quindi la capacità di continuare a progredire.

Per questo motivo, con lo stesso entusiasmo con cui i genitori salutano i primi balbettii del neonato o i primi passetti incerti, vanno motivati i progressi che seguono. L’emotività deve essere un incentivo positivo da offrire al piccolo come ricompensa per ogni sforzo compiuto. Per questo, apprendere dovrebbe apparire sempre gratificante e motivante per il bambino che così non perderà col passare del tempo il piacere della scoperta.

Incentivare positivamente la curiosità

La curiosità man mano si spegne. È un dato di fatto che si può facilmente constatare osservando i comportamenti dei giovani durante il loro percorso di crescita. Vedere spegnersi l’entusiasmo nei confronti del superamento dei propri limiti è un vero strazio. Per questo motivo i genitori devono fare attenzione alle scelte compiute per conto dei propri figli. Lo stile educativo, la formazione, il carico di impegni, devono rappresentare un vantaggio per il piccolo e non un limite alla sua fioritura.

Ci sono tanti modi per stimolare la voglia di conoscere e sapere nei piccoli. Magari introducendoli alla scoperta del micromondo, il microscopio per bambini è uno strumento perfetto, oppure dell’universo sopra di noi. Quel che conta è accompagnare i piccoli per mano, facendo sentire forte la propria presenza di adulti e guida.

Vedere posti nuovi anche senza spostarsi di casa

La cosa migliore da fare per proporre alternative al piccolo è viaggiare insieme. Ci sono modi diversi per approcciarsi al mondo nelle sue infinite sfaccettature. Di certo quello migliore è rappresentato dall’esplorazione fisica dei diversi ambienti. Un’escursione in natura, le visite in luoghi diversi dalla propria casa, regione o Paese, le gite al museo, acquario. Gli esempi sono infiniti e non è difficile trovare soluzioni adatte a tutte le tasche.

È possibile viaggiare senza muoversi da casa? Ci piacerebbe che fosse così facile, ma è bene fare i conti con i limiti dell’apprendimento indiretto. Quando è possibile, è sempre bene fare vivere al bambino l'esperienza diretta. È bene non sottovalutare l’importanza della stimolazione della fantasia, ricordando quanto sia importante leggere insieme dei libri che spiegano specifici argomenti. L’aiuto di libri illustrati e di documentari può essere un buon pretesto per spostarsi di casa e vivere avventure speciali pur restando comodi comodi sul letto.

L'importanza delle domande

Una volta sperimentate le nuove emozioni è bene dare al piccolo il tempo di far sedimentare le nuove esperienze fatte che, elaborate, si manifesteranno nella più tradizionale formula delle domande. A partire dalla fase del perché in poi, i bambini usano le interrogazioni per esternare dubbi, incertezze, curiosità. È un passaggio essenziale per interiorizzare i concetti con cui i piccoli sono appena venuti a conoscenza.

Fare domande diventa quindi il modo per esternare e portare fuori da sé quanto di nuovo entra a far parte del proprio bagaglio di conoscenze. Il paradosso? A queste domande è bene non dare risposte.

Per non smorzare e per offrire ai bambini la possibilità di sviluppare il pensiero critico, la capacità di ragionamento e la deduzione, si deve lasciare il tempo necessario per elaborare una propria risposta.

Quindi, in barba alle regole di buona educazione che impongono di non rispondere alle domande con un’altra domanda, ai bambini si potrà girare la domanda appena ricevuta. In questo modo si potrà assicurare il tempo necessario al ragionamento e quindi l’interiorizzazione della conoscenza.

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