Cala il sipario sulla rassegna culturale che l’amministrazione di Alpignano ha proposto alla città con il marchio del “Salone Off, il fuori salone del Salone del Libro di Torino, che con un programma di 530 incontri ha permesso anche ai paesi della cintura e non solo di prendere parte attivamente a una delle più importanti manifestazioni internazionali dedicate alla lettura e all’editoria.
L’ultimo appuntamento, del 19 maggio, si è concluso con lo scrittore Alberto Schiavone, autore di Dolcissima abitudine, romanzo fresco della terza ristampa a pochi messi dall’uscita per Guanda.
Ad Alpignano gli appuntamenti sono stati tre. “Ciò dimostra – afferma l’assessore alla Cultura, Tamara Del Bel Belluz - che l’amministrazione ha colto nel segno non solo il tema dell’evento, dedicato alla lingua spagnola, ma anche il fondamentale spirito di collaborazione, che ha consentito un sostegno importante da parte del Salone Off”.
Gli obiettivi sui quali l’amministrazione comunale ha voluto puntare sono stati molteplici: offrire appuntamenti culturali in una cornice, quella del Salone del libro, di forte richiamo e visibilità ed onorare il clima di attesa di chi sognava si potesse un giorno tornare nel “Giardino Tallone”. Anche Alpignano, per quanto realtà periferica e apparentemente poco propensa a considerare il proprio contesto culturale, può accogliere eventi culturali di grande respiro e interesse.
A partire dal 5 maggio, il pubblico si è raccolto dapprima nel giardino della Casa Editrice Tallone, dove sono andati in scena il 5 maggio Giacomo Leopardi. Così lontano così vicino e l’11 maggio Il funerale di Neruda, attesissima replica dopo almeno dieci anni di assenza; e infine, il 19 maggio, all’Opificio Cruto, che ha accolto Alberto Schiavone, autore di Dolcissima abitudine.
Il pubblico ha potuto partecipare a tre incontri culturali di grande interesse, grazie alla direzione artistica di Renzo Sicco, con la sua Assemblea Teatro, unita all’atmosfera del Giardino della famiglia Tallone e dell’Ecomuseo Cruto. Il grande impegno è stato ripagato dall’apprezzamento del pubblico, che ha fatto registrare il tutto esaurito.
“Un altro importante elemento di novità – conclude Del Bel Belluz - è stata la fruttuosa e ormai fondamentale collaborazione tra pubblico e privato. Sappiamo come le amministrazioni abbiano difficoltà a sostenere gli eventi culturali e quindi è necessario comprendere affinché una proposta culturale da un lato incontri il favore e l’interesse degli sponsor privati e dall’altro comprenda il gusto e le aspettative dei destinatari”.