Torino e la Siria, una collaborazione avviata già nel 2016 con i primi corridoi umanitari, che hanno portato in città alcune famiglie siriane fuggite dal loro paese e dai campi profughi, dopo essere sopravvissuti a fatica alla guerra, alla violenza e alla fame. Il 15 febbraio, l’Hiroshima Mon Amour di via Bossoli 83 ospiterà un evento benefico, dal titolo “Torino for Syria”, che punta a raccogliere fondi (l’ingresso è a offerta libera) per portare i rappresentanti dei profughi siriani a incontrare i parlamentari europei. L’intento è quello di discutere con loro di una proposta di pace per la Siria, che consiste, in buona sostanza, nella creazione di aree “umanitarie” all’interno dei confini del Paese, affinché i profughi possano rientrare e ricostruire una nazione che ormai sta scomparendo.
“Torino for Syria” arriva così alla sua seconda edizione. A promuovere l’evento ci sono diverse associazioni: Operazione Colomba, Acmos, Hiroshima Mon Amour, Fondazione Vera Nocentini, AltreProspettive, Centro Studi Sereno Regis, Fondazione Benvenuti in Italia e Libera Piemonte.
Ma l’iniziativa è anche un’occasione per parlare della situazione dei profughi siriani, che vivono in maggioranza nei campi libanesi. “Da quattro anni l’Operazione Colomba – ha spiegato Alessandro Ciquera, uno dei membri – sostiene i profughi siriani in Libano. Il peso che sta sostenendo è di 1,5 milioni di siriani che dal 2011 hanno abbandonato il loro Paese per lo scoppio della guerra. Il Libano, tuttavia, non è in grado di garantire la sicurezza dei rifugiati, che rischiano di essere arrestati o torturati”.
Il progetto si è stabilito nel campo di Tel Abbas, a cinque chilometri dal confine con la Siria. La presenza dell’Operazione Colomba ha consentito di identificare diverse famiglie, che poi sono entrate nei corridoi umanitari. Questo ha fatto sì che Mohamed, 19 anni, arrivasse in Piemonte con i genitori e gli altri 8 suoi fratelli. Ora vivono a Rivalta, sostenuti dall’associazione Accomazzi, grazie ai contributi di 150 famiglie. “Sono un giovane siriano – ha raccontato Mohamed – e mi sento molto triste perché il mio Paese è stato distrutto dalla guerra e dal terrorismo. Ma mi sento felice di essere in Italia. Ora vorrei imparare l’italiano e trovare lavoro”. Ed è questo il percorso attivato per la famiglia, che sta seguendo regolarmente i corsi di italiano mentre i bambini vanno a scuola. A breve, poi, saranno attivati dei tirocini finalizzati all’inserimento lavorativo.
Dietro “Torino for Syria” c’è tutto questo. All’evento del 15 febbraio, al momento, hanno aderito diverse band, che si alterneranno nel corso della serata dopo un apertivo a base di prodotti siriani. Gli artisti musicali a salire sul palco dell’Hiroshima saranno Poor Man Style, Showcase, Alessandro Pinball Petuàà, Quindi, WooDooDolls, Abisso04, La capitale della Birmania, DIECICENTO35 e Twee. L’evento ha il patrocinio della Circoscrizione 8, del Comitato Diritti Umani e del Consiglio regionale del Piemonte. Proprio in consiglio regionale, come ha spiegato Fabio Domenico Trocino, membro del Comitato Diritti Umani, la proposta di pace dovrebbe arrivare a marzo. Poco tempo fa, anche il Comune di Rivoli ha approvato un ordine del giorno a favore della proposta di pace per la Siria.













