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24ovest.it | 26 maggio 2018, 07:30

Venaria, polemica sul cittadino a rischio sfratto

Botta e risposta tra Fabio Giulivi, dalle colonne del blog del consigliere Pino Capogna, e il sindaco Falcone: “Trasmettere un messaggio sbagliato può evidenziare mancanza di rispetto verso il protagonista della storia”

Venaria, polemica sul cittadino a rischio sfratto

Tutto è nato da un post, pubblicato la scorsa settimana sul blog del consigliere Pino Capogna, che al Consiglio comunale di Venaria siede tra i banchi dell’opposizione, nella lista “Per Venaria Insieme”. Scritto da Fabio Giulivi, altro esponente della stessa lista, l’articolo ha scatenato le polemiche per via degli attacchi all’amministrazione comunale, accusata di avere ignorato la situazione di Benedetto Sessa, venariese di 53 anni che ha perso il lavoro e, l’8 giugno, rischia di perdere anche la casa.

Dopo aver perso il lavoro a marzo del 2017, Sessa è entrato in un percorso di stage e prove con il Comune, facendo allo stesso tempo domanda per avere una casa popolare, richiesta che sarebbe stata rifiutata. “Quando si spengono le luci delle feste – ha scritto Giulivi – e i gazebo si smontano, ricordiamoci di quei venariesi che non hanno proprio nulla festeggiare, impegnati come sono in quell’arte chiamata sopravvivenza”.

Il tono e le accuse di Giulivi, tuttavia, hanno mandato su tutte le furie il sindaco di Venaria, Roberto Falcone, che ha replicato via Facebook. “Gli uffici – ha commentato Falcone – si sono attivati celermente non solo per il tirocinio (per Benedetto Sessa, ndr) ma anche per consentirgli di frequentare corsi formativi. Più complicato, invece, cercare un’abitazione, per via del fatto che documenti e comunicazioni sono arrivati soltanto in un secondo momento, ma l’Ufficio Casa è da mesi al lavoro per cercare una soluzione”.

Il sindaco, tuttavia, ha ammesso il ritardo nella risposta al cittadino venariese, che ha scritto all’Urp lo scorso 8 maggio e fino a due giorni fa non aveva ancora avuto un riscontro. “L’email – ha chiarito il primo cittadino – è rimasta inevasa per l’assenza del personale di segreteria preposto a tale compito. Ora la nuova assistente ha preso in carico tutto il pregresso contattando molti cittadini, tra cui anche Benedetto”. Il sindaco ha poi respinto le accuse in merito a “errori di valutazione” o quanto all’esistenza di graduatorie, che saranno pubblicate solo tra qualche mese.

Nel frattempo, sullo sfondo, resta la storia di Benedetto Sessa, il quale, al netto delle polemiche, attende risposte concrete. L’emergenza abitativa, a Venaria come in altre città, è un problema sempre più diffuso che fatica ancora a essere affrontato con mezzi tempestivi. Pesano, infatti, le questioni burocratiche, la perdita del lavoro, a causa della crisi economica che sembra ancora non aver allentato la presa nelle piccole realtà, e il fatto che, spesso, chi è in difficoltà si sente abbandonato a se stesso.

Paolo Morelli

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