Economia e lavoro - 13 dicembre 2025, 07:00

Il "Grande Bluff" dell'IT Automation: perché senza dati strutturati i vostri bot sono inutili

Il "Grande Bluff" dell'IT Automation: perché senza dati strutturati i vostri bot sono inutili

C’è una dissonanza cognitiva che sta attraversando quasi tutti i dipartimenti IT. Da un lato, la narrazione dominante promette un futuro di "Self-Healing IT", assistenti virtuali onniscienti e risoluzioni istantanee guidate dall'Intelligenza Artificiale. Dall'altro, la realtà operativa del lunedì mattina racconta una storia ben diversa: ticket che rimbalzano per giorni tra i livelli di supporto, chatbot che offrono risposte generiche spingendo gli utenti a cercare subito l'operatore umano, e automazioni che si bloccano alla prima eccezione.

La verità è che abbiamo confuso l'acquisto di tecnologia con la strategia operativa. Spinti dalla FOMO (Fear Of Missing Out) dell'era GenAI, molti CIO hanno accelerato l'adozione di strumenti di iper-automazione, aspettandosi che l’IA mettesse ordine nel caos.

È una scommessa destinata a fallire. L'automazione, per sua natura, non corregge i processi: li accelera. Se applicate l'AI a un ecosistema di dati frammentati, procedure non scritte e CMDB obsoleti, non otterrete efficienza. Otterrete semplicemente il caos, servito a una velocità mai vista prima.

Prima di discutere di quale LLM integrare nel vostro Service Desk, dobbiamo affrontare il "Grande Bluff": l'illusione che una macchina possa operare efficacemente basandosi sulla conoscenza tribale e destrutturata della vostra azienda.

Il costo invisibile della "Conoscenza Tribale"

Il vero ostacolo alla modernizzazione non è il budget software, ma quella che succede in troppe aziende italiane, la continuità operativa poggia sulle spalle di poche figure chiave: i "sysadmin" che conoscono l'infrastruttura a memoria, ma che non hanno mai tradotto quel sapere in procedure formali.

Quando proviamo a inserire un layer di automazione sopra questo scenario, il sistema fallisce. Un algoritmo non può interrogare la memoria storica di un tecnico senior né intuire che una specifica procedura è cambiata tre mesi fa ma "non c'è stato tempo di aggiornare il manuale". L'automazione richiede regole esplicite. Se il processo vive solo nelle teste delle persone o in chat su Teams, è tecnicamente invisibile.

I dati strutturati sono il carburante, l'AI è solo il motore

I Large Language Models (LLM) che alimentano i moderni Service Desk sono strumenti linguistici eccezionali, ma senza dati strutturati a supporto, “allucinano”. In termini pratici, colma i vuoti inventando informazioni: costruisce risposte statisticamente plausibili ma fattualmente false, arrivando a citare con estrema sicurezza procedure aziendali che non esistono pur di completare la frase.

Da "Risolutori di Ticket" a "Curatori di Conoscenza"

La soluzione richiede un cambiamento culturale doloroso ma necessario. Il ruolo del Service Desk deve evolvere. La metrica di successo non può più essere solo la velocità di chiusura del singolo ticket (Mean Time to Resolve), ma la capacità di catturare la soluzione per il futuro.

Dobbiamo passare da una mentalità di "pompiere" (spengo l'incendio e passo al prossimo) a una di "curatore". Ogni incidente risolto deve generare o aggiornare un articolo della Knowledge Base. È il principio del Knowledge-Centered Service (KCS): la documentazione non è un compito burocratico da fare "se avanza tempo", ma è parte integrante della risoluzione stessa. Solo così si costruisce quel patrimonio di dati puliti che permette, in un secondo momento, all'AI di automatizzare davvero il lavoro sporco.

Il vantaggio competitivo dei prossimi 5 anni

In definitiva, l'automazione non è un prodotto che si acquista, ma un risultato che si costruisce. La tentazione di saltare la fase di "pulizia" e strutturazione dei processi per passare direttamente all'adozione dell'AI generativa è forte, ma è un percorso minato.

Il vero vantaggio competitivo dei prossimi cinque anni non risiederà nell'algoritmo che sceglierete (quelli diventeranno commodity accessibili a tutti), ma nella qualità e nell'organizzazione della vostra Knowledge Base. Le aziende che vinceranno la sfida dell'efficienza saranno quelle che avranno il coraggio di rallentare oggi per strutturare i propri dati, trasformando il Service Desk da semplice "centro di smistamento" a una biblioteca aziendale intelligente e scalabile.

Costruire oggi le fondamenta

Deepser è la piattaforma di Enterprise Service Management (ESM) che estende la governance dei servizi oltre il perimetro IT, strutturando i flussi di lavoro anche per HR, Facility e Legal.
Con una roadmap 2026 focalizzata sul rilascio di avanzate funzionalità di Intelligenza Artificiale, Deepser è il partner ideale per chi vuole digitalizzare e mappare i propri processi ora, garantendosi un ecosistema di dati pronto per la vera automazione futura.




 

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