Economia e lavoro - 26 ottobre 2020, 10:40

La svolta del Caat, un nuovo protocollo di legalità per tutelare i lavoratori del centro agroalimentare torinese

Si lavora per la redazione di un documento, già sottoposto alla Prefettura e alle associazioni di grossisti. Nel bilancio stanziati 350.000 euro per spese legali relativi ai contenziosi passati

La svolta del Caat, un nuovo protocollo di legalità per tutelare i lavoratori del centro agroalimentare torinese

Un nuovo protocollo della legalità per tutelare i lavoratori, migliorare le condizioni dei facchini e allo stesso tempo evitare i problemi sorti in passato. Mentre ogni giorno migliaia di persone prestano servizio al centro agroalimentare di Torino, i vertici del Caat lavorano per redigere un documento che elimini il lavoro nero e i problemi salariali sorti in passato.

 

A renderlo noto è Marco Lazzarino, presidente del Cda del Caat: “Il tema della legalità è molto sentito, abbiamo predisposto un protocollo alla Prefettura e alle associazioni dei grossisti”. Il documento, una volta approvato, servirà a porre fine ai problemi emersi negli scorsi anni e costati al Caat diverse migliaia di euro. “Con i nuovi contratti il tema è stato risolto. Per quanto riguarda il passato - ha spiegato Lazzarino, arrivato alla guida del centro agroalimentare nel 2017 - nel momento del mio insediamento ho trovato un proliferare di contenziosi che avrebbero potuto portare a gambe all’aria la società”. A riprova della veridicità delle parole del presidente, vi sono i 350.000 euro stanziati a bilancio per fondi di spese legali e restituzioni ai grossisti. Una cifra piuttosto elevata.

 

Attualmente all’interno del centro sono presenti cooperative di movimentazione, insediate con contratti di locazione dal 2016 e difficili da controllare. E’ all’interno di quest’ultime - secondo Lazzarino e il direttore Gianluca Meglio - che si verificherebbero problemi relativi al lavoro in nero, al pagamento di contributi e a disparità salariali. L’obiettivo del Cda, nel piano di sviluppo quinquennale, è quello di istituire un albo che favorisca l’ingresso di alti grossisti esterni che vadano a stimolare i soggetti già presenti a fornire un servizio di qualità e allo stesso tempo corretto.

 

Ribadita la volontà di risolvere le criticità, presidente e direttore del Caat hanno sottolineato con orgoglio l’eccellenza del centro: “Migliaia di persone hanno lavorato ogni notte, ance durante la pandemia: il Caat è un gioiello della Città di Torino. Non vanno dimenticate le donazioni che il centro agroalimentare ha fatto alla rete di Torino solidale, alle mense dei poveri e ai presidi sanitari”.

Andrea Parisotto

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

SU