Economia e lavoro - 06 dicembre 2019, 16:56

Fondazione CRT tra presente e futuro: ecco le dieci strade da seguire dopo 28 anni di cammino

Pronto il piano strategico 2020-2030 al termine degli Stati Generali. Quaglia: "Abbiamo ascoltato i nostri interlocutori e abbiamo condiviso visioni di futuro"

Dieci strade da seguire per i prossimi dieci anni. Sono quelle che ha scelto sulla mappa la Fondazione CRT da qui (almeno) fino al 2030, come scandisce il nuovo piano strategico. E il motore si è rimesso in moto alle OGR, con la giornata conclusiva degli Stati Generali, il grande giro d'orizzonte fatto dall'ente di origine bancaria andando a parlare con tutti gli attori del territorio. Per fare il punto di quel che è stato fatto e per decidere dove andare da domani.

"In questi anni non è stato toccato minimamente il patrimonio, ma abbiamo utilizzato solo i suoi rendimenti - sottolinea con orgoglio il presidente di Fondazione, Giovanni Quaglia -. Ora siamo qui per intercettare, in una fase di forte disintermediazione, filamenti di nuova istituzionalità, per intraprendere percorsi nuovi".

Dall'altra parte del tavolo 800 tra sindaci, rappresentanti delle istituzioni, del mondo dell'economia, della cultura, della ricerca e del terzo settore. Proprio i campi in cui da sempre Fondazione CRT si muove. Tanto che, in 28 anni di attività, ha stanziato 1,9 miliardi per il territorio e dando forma a 40mila interventi. In dettaglio, 514 milioni per arte e cultura, 489 per welfare, territorio e volontariato e 460 per ricerca, innovazione e formazione.

Ma questo è quanto è stato fatto fin qui. Ora da via XX settembre si guarda avanti. E sono 10 i percorsi individuati: creare un network da 5000 "talenti" (che troveranno casa alle OGR Tech, riunendo i diversi settori in cui la Fondazione coltiva i suoi migliori giovani), ma anche dare corpo a una comunità di business, che sempre alle OGR potrà spaziare, soprattutto al termine degli ultimi lavori di riqualificazione. E ancora: formazione di esperti su tematiche territoriali e ambientali, ma anche rafforzamento del volontariato organizzato, sostegno alla genitorialità, promozione di leadership e coscienza civile tra i nuovi cittadini.

In rampa di lancio, anche 2000 cantieri per ambiente e territorio sul fronte della protezione civile, ma pure un uso più profondo dei big data su temi come salute, sicurezza, cultura e mobilità. Senza dimenticare la filantropia e una cabina di regia per intercettare fondi europei.

"Abbiamo ascoltato e lavorato insieme - conclude Quaglia - e oltre a sviluppare legami forti e duraturi di comunità, abbiamo condiviso visioni di futuro per i nostri territori. È indispensabile mettere la società, tra Stato e mercato".

Massimiliano Sciullo