24ovest.it - 11 aprile 2018, 17:34

Sicurezza nelle scuole: parte una “carovana” nel segno di Vito Scafidi

Il progetto è di Benvenuti in Italia, Fondo Scafidi e Acmos, in avvicinamento al decennale della scomparsa di Vito Scafidi. Ha parlato anche il sindaco di Grugliasco, Roberto Montà: “Vendiamo alcune strutture non più adeguate a ospitare scuole”

Sicurezza nelle scuole: parte una “carovana” nel segno di Vito Scafidi

Il 22 novembre, ricorrerà il decennale dalla scomparsa di Vito Scafidi, studente del Liceo “Darwin” di Rivoli ucciso dal crollo di una controsoffittatura. Pensando a questa ricorrenza parte da Torino una “carovana” sulla sicurezza scolastica, per controllare le condizioni delle principali scuole piemontesi. L’iniziativa, dal titolo “La scuola è viva, evviva la scuola”, è promossa dalla Fondazione Benvenuti in Italia, dal Fondo Vito Scafidi e da ACMOS. La prima tappa è stata la succursale dell’IIS “Bosso Monti” di Torino, che versa in condizioni critiche.

“Questo edificio – ha commentato Antonino Iaria, assessore ai lavori pubblici e all’istruzione della Città metropolitana e consigliere comunale di Torino – non dovrà più essere utilizzato come scuola superiore”. Per la sicurezza scolastica, intanto, quest’anno la Città metropolitana ha messo a bilancio 22 milioni di interventi per mettere in sicurezza le scuole.

“Quanto accaduto negli ultimi anni – ha aggiunto Roberto Montà, consigliere della Città metropolitana e sindaco di Grugliasco – ha portato all’attenzione la sicurezza strutturale degli edifici. Ci si confronta, ora, su due temi: lo stato dei solai e la sicurezza sismica. Negli ultimi 4 anni, il Piemonte ha ricevuto investimenti per 247 milioni di euro, nel prossimo triennio potrebbero arrivarne altri 230, ma bisogna partire dalla fotografia della situazione”.

Su Grugliasco, intanto, l’amministrazione sta portando avanti diversi interventi. “Abbiamo fatto scelte radicali – ha spiegato il sindaco a margine della conferenza – con un Piano regolatore dell’edilizia scolastica. Dobbiamo considerare qual è la richiesta, perché in Piemonte, ogni anno, perdiamo tra il 2 e il 4% degli studenti del primo ciclo, dobbiamo quindi fare una programmazione pensando a questo”.
“Abbiamo investito 6 milioni per la Scuola Nuova Europa Unita – ha proseguito Montà – e candideremo la Gramsci a un progetto di Inail. Ci saranno interventi anche per la Don Milani e la Ungaretti, mentre la Casalegno e la Baracca si sposteranno in un edificio completamente nuovo. Intendiamo vendere alcune delle strutture non più adatte a ospitare scuole”.

La prerogativa, intanto, è mappare il Piemonte, per capire quante risorse siano necessarie. Secondo una tabella diffusa da Benvenuti in Italia, gli edifici scolatici piemontesi sono 490, di cui il 44% realizzati tra il 1941 e il 1974. Solo il 2,3% è stato costruito dopo il 1991 (1,4% tra il 2001 e il 2006). Va affrontato, quindi, un generale invecchiamento delle strutture, che pur con lavori di ristrutturazione non sono più adeguate alle esigenze di sicurezza.

In questo si inserisce la “carovana”, che si spinge oltre, puntando anche sulla riflessione, sulla sicurezza, tra gli studenti. Da Torino, andrà poi a Novara, Susa, Verbania, Scarmagno e anche a Rivoli, a “Darwin”, in avvicinamento al 22 novembre.
I buoni propositi, tuttavia, sono diventati immediatamente distanti quando è intervenuta Cinzia Caggiano, la mamma di Vito Scafidi. “In questa scuola – ha detto, in riferimento alla Bosso Monti di Torino – dovrebbero esserci uffici, invece ci sono studenti. Mi viene la pelle d’oca nel vedere che quest’aula (dove si è svolta la conferenza stampa, ndr) ha un lato inagibile, o a vedere questi corridoi troppo stretti per il passaggio degli studenti. Dentro la scuola c’è il tesoro più prezioso di una nazione: il futuro. In questi anni tantissimi ragazzi e dirigenti scolastici hanno scritto al Fondo Vito Scafidi per chiedere aiuto, è diventato un punto di riferimento”.

Paolo Morelli

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