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Sanità | 24 maggio 2024, 12:18

Un anno dopo la marcia a Torino, la Sanità non ha fatto passi avanti: "Pronti a tornare in piazza"

Continuano i ritardi e la carenza di personale. Il Comitato per il Diritto alla Tutela della Salute e delle cure incontrerà lunedì pomeriggio i candidati alle Regionali: "Chi vince sappia che aspettiamo ancora risposte"

Un anno dopo la marcia a Torino, la Sanità non ha fatto passi avanti

Un anno dopo la marcia a Torino, la Sanità non ha fatto passi avanti

Un anno fa furono 12mila le persone scese in piazza per denunciare le carenze del sistema sanitario e per dire no alla privatizzazione. Ma a dodici mesi dalla "Marcia della salute", a ridosso delle elezioni Regionali, i temi restano attuali. Ecco perché il Comitato per il Diritto alla Tutela della Salute e alle Cure, lunedì pomeriggio, incontrerà i candidati delle diverse forze politiche: da Alberto Cirio a Gianna Pentenero, da Sarah Disabato a Francesca Frediani. Appuntamento presso Combo, in corso Regina Margherita 128.

Sette macro temi

Carenze di personale, case di comunità, malati non autosufficienti, accesso alla salute (anche per i migranti), i privati, consultori (e pro vita) e la possibilità di legiferare sul suicidio assistito. Questi i focus sintetizzati tra stimoli che sarebbero molto più  ampi.

Medici, pazienti e sindacati 

Del Comitato fanno parte l'ordine dei medici, ma anche rappresentanti di pazienti, di categorie e anche di sindacati. "In quest’anno, il Comitato non ha mai smesso di perseguire la continuità della manifestazione, sostenendo e accompagnando le numerose mobilitazioni avviate autonomamente dalle associazioni: oggi, come un anno fa, il Comitato reclama risposte efficaci dalla politica e soprattutto da chi guiderà la Regione nei prossimi cinque anni". 

Garantire la Sanità pubblica

"La marcia ha portato la sanità al centro del dibattito politico - dice Chiara Rivetti, segretaria regionale Anaao - Ma questo non basta. Deve anche essere oggetto dell'azione di chi governa. Abbiamo molte domande, alcune più generali e di sistema, altre più puntuali e dirette perché vogliamo capire quale politica differente sarà applicata a seconda di chi sarà eletto. Bisogna garantire l'esistenza del settore pubblico, in un momento in cui il privato si sta espandendo sempre di più".

Avremmo fatto un'altra marcia, senza urne

"Non ci fosse stata la scadenza elettorale avremmo fatto un'altra manifestazione, perché le assunzioni che si dovevano fare sono ferme al Tar per un ricorso e i pronto soccorso sono pieni anche se non siamo di fronte a picchi influenzali - sottolinea Giorgio Airaudo, segretario generale Cgil Piemonte - Ma i temi non mancano, anche se in un anno c'è stata qualche attenzione in più. Però dalla contrattazione non si è mai passati alla pratica".

Carenze enormi "e No al bonus per le mancate visite"

Le carenze in organico sfiorano le 9000 persone e le 2000 assunzioni promesse sono solo una parte del problema. "Chi sarà eletto, sappia che se le cose non cambieranno ci saranno altre marce. E non si pensi che il bonus per le mancate visite non può essere una soluzione accettabile. Qui in Piemonte la respingiamo con forza: è il modo per uccidere la sanità pubblica".

Massimiliano Sciullo

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