La crisi si sente anche nei numeri: Torino, infatti, registra insieme al Piemonte un vero boom di cassa integrazione rispetto allo stesso mese di gennaio del 2022. E a denunciare la situazione è Confartigianato Torino.
Boom di ordinaria e straordinaria
Secondo il report mensile Inps, per quanto riguarda le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate a gennaio 2024 si registra infatti un aumento del 62,33% rispetto allo stesso mese del 2023 (si passa da circa 1,3milioni a circa 2,1 milioni). Per quanto riguarda, invece, le ore di cassa integrazione straordinaria autorizzate a gennaio 2024 si registra un aumento del 48,06% rispetto a quanto autorizzato nello stesso mese dell’anno precedente (si passa da circa 802mila a circa 1,2milioni).
Basta con l'inerzia della politica
“Le imprese artigiane che rappresentiamo – dichiara Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino – sono preoccupate per lo spettro della recessione che aleggia su Torino e il Piemonte e l’aumento del numero di ore di cassa integrazione richiesta dalle imprese del nostro territorio costituisce un segnale allarmante. Tutto questo potrebbe tradursi, a breve, in minori ordini e commesse per le imprese artigiane che lavorano nella subfornitura e nell’indotto con un contraccolpo senza precedenti per le micro imprese, poco strutturate e per le partite IVA. Non è più possibile tollerare l’inerzia della politica di fronte allo smantellamento sistematico degli asset strategici del Paese, che purtroppo va a vantaggio della concorrenza estera. Si pone, quindi, un problema morale rispetto alla necessità di tutelare la sopravvivenza del sistema delle imprese italiane e del nostro territorio”.