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Politica | 28 febbraio 2024, 10:47

Lotta alle mafie, per Pd e M5s una ricetta comune: riformare la Commissione Legalità della Regione

Appalti, codice etico e partecipazione gli argomenti affrontati dagli esponenti di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana, Lega, Forza Italia e Italia Viva, ospiti di Libera, in vista delle elezioni

Incontro di politici

Incontro dei partiti politici in vista delle Regionali con Libera

Qual è la ricetta dei partiti per contrastare le infiltrazioni della mafia e più in generale della criminalità organizzata nella politica? In vista delle elezioni regionali, ne hanno discusso in un dibattito organizzato da Libera Domenico Rossi del Partito DemocraticoSarah Disabato del Movimento 5 StelleAlice Ravinale di Sinistra ItalianaValter Marin della LegaBeatrice Rinaudo di Forza Italia Vittoria Nallo di Italia Viva.

Economia e appalti

Uno dei pericoli percepiti come più incombenti è quello legato alle infiltrazioni nel mondo economico, non solo nell'ambito di attività come il traffico di esseri umani, armi e stupefacenti come affermato da Rinaudo, ma anche e soprattutto nell'ambito degli appalti a livello locale. Sull'ultimo punto, riferito in particolare ai cantieri Pnrr, si sono detti d'accordo Marin, Ravinale e Rossi, con i due esponenti di centrosinistra preoccupati anche dal tema delle ecomafie e del gioco d'azzardo. Disabato, criticando l'allentamento dei controlli per rendere più veloci appalti e subappalti, ha messo invece in luce le criticità legate al finanziamento dei partiti (e supportato i colleghi sul gioco d'azzardo).

Gli strumenti interni ai partiti

I politici presenti si sono poi confrontati sugli strumenti messi in atto dai propri partiti per prevenire le ingerenze mafiose: Disabato, Rinaudo e Nallo hanno sottolineato, a proposito, il ruolo fondamentale giocato dalle scuole politiche interne alla propria organizzazione nella promozione della legalità e del contrasto alla criminalità, mentre Ravinale e Marin hanno fatto leva sul concetto di militanza affermando come anche i candidati vadano selezionati solo dopo un percorso politico certo. Secondo Rossi a questo va anche aggiunta la necessità di parlare di mafia in modo palese, mettendola al centro del dibattito senza sottovalutarla.

Sull'importanza di un codice etico si è invece registrata la convergenza di (quasi) tutti i relatori: Nallo, Rossi, Disabato e Ravinale hanno infatti confermato la presenza di un documento valoriale all'interno del proprio partito, seppur con nomi diversi e forme diverse, ribadendone l'utilità. Di parere opposto è stato invece Marin, secondo cui il codice etico rappresenta solamente una mossa di facciata con poca concretezza.

Le proposte elettorali

Stimolati dalla referente regionale di Libera Maria Josè Fava, infine, i presenti si sono sbilanciati su alcune proposte elettorali. Lo spunto più interessante è stato sicuramente dato da Rossi e Disabato, protagonisti del dialogo tra PD e Movimento 5 Stelle per un'eventuale alleanza: entrambi hanno infatti proposto di riformare la Commissione Legalità della Regione, con il dem a riportare in auge il codice etico regionale e l'esponente pentastellata ad auspicare una delega al “controllo” delle partecipate come Finpiemonte.

Ravinale ha inoltre ribadito l'intenzione di rafforzare la legislazione sugli appalti pubblici e di riattivare la legge sul gioco d'azzardo patologico, mentre Marin e Nallo hanno esplicitato la volontà di rafforzare il ruolo dell'educazione nelle scuole e di riavvicinare i giovani alla politica.

Marco Berton

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