Dopo tre sedute, ed ore di discussione, Palazzo Lascaris ha dato il via libera al disegno di Legge 130 sull’edilizia sociale. Fortemente sostenuto dall’assessore al Welfare Chiara Caucino, una delle principali novità del provvedimento è legato agli anni di residenza in Piemonte (15, 20 o 25 anni) richiesti per poter accedere alle graduatorie per l’assegnazione della casa popolare.
Le novità
La seconda è la decisione di riservare una quota di alloggi ad appartenenti delle forze dell’ordine. Terza new entry sono le premialità per le famiglie monogenitoriali (single o vedovo), con figli a carico. “Questo disegno di legge – ha osservato Caucino - stabilisce dei principi sacrosanti, che sono quelli della lotta all'illegalità e all'occupazione abusiva”. “Oggi – ha aggiunto - è davvero incredibile che ci siano persone, che si aggiudicano una casa popolare, e possono parcheggiare sotto il proprio alloggio un'automobile o un caravan di lusso”.
Caucino: "Riforma di equità sociale"
Per Caucino “questa riforma va verso l'equità sociale: vogliamo salvaguardare le famiglie ed i nuclei monogenitoriali con figli, che verranno premiati con punti. Introduciamo il principio sacrosanto di radicamento sul territorio piemontese e quindi premiamo chi risiede qui da 15-20-25 anni”. “Puntiamo poi sulla lotta all’illegalità diffusa, destinando una serie di alloggi alle forze dell'ordine, per poter aumentare il senso di sicurezza”.
Cirio: “Una legge sulla casa moderna"
"C’è una legge sulla casa moderna - commenta il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio - che tutela il bene più importante delle famiglie, che non vogliamo tassare, che vogliamo difendere. Un bene che vogliamo garantire come diritto alle categorie più fragili.
Il presidente della Regione: “Tuteliamo i morosi incolpevoli"
"La Regione Piemonte - prosegue il governatore - ha investito sulle case popolari, che sono state oggetto di interventi di manutenzione straordinaria, dopo che per troppi anni non ne sono stati fatti. Ci sono poi interventi di sostegno a favore delle famiglie che incolpevolmente si trovano in situazione di morosità. Un fondo che possiamo disporre, come Regione, e che prevede di aiutare quelle famiglie che, per vari motivi, come per questioni lavorative o di cassa integrazione, non possono in un determinato periodo pagare. Chi è stato corretto con le istituzioni, nel momento del bisogno, deve trovare istituzioni pronte ad aiutarli.”
“Precedenza ai residenti in Piemonte, questione di buon senso"
“C’è poi l’aspetto di precedenza nell’assegnazione delle case a chi ha vissuto per anni in Piemonte - chiosa Cirio - Chi da tanti costituisce quella che viene definita cittadinanza attiva e paga le tasse nel nostro Piemonte è giusto che abbia un punteggio in più rispetto ad altri soggetti che arrivano da fuori e che non stanno in quella condizione che gli permette di crearsi una sorta di credito nei confronti delle istituzioni. È una questione puramente di residenza. Se sei stato per più anni in Piemonte vieni prima di colui che è arrivato all’ultimo momento. Mi sembra una questione di buon senso e di equilibrio".
Preioni (Lega) applaude, Sarno (Pd) contesta
“Questo nuova legge sull’edilizia sociale disciplina l’assegnazione delle case popolari, favorendo le famiglie con un solo genitore e coloro che risiedono da più anni in Piemonte e che qui hanno lavorato e pagato le tasse, contribuendo allo sviluppo del territorio”. Così Alberto Preioni, presidente del Gruppo Lega in Consiglio regionale, ha commentato l’approvazione dell’Aula di Palazzo Lascaris del disegno di legge 130. “Oggi circa il 60% delle case popolari è assegnato a cittadini immigrati o extracomunitari, pur rappresentando solo il 9% della popolazione piemontese – aggiunge il capogruppo - Il testo messo a punto dall’assessore Caucino, da una parte riconosce il disagio del genitore solo con figli minori a carico e dall’altra assicura una maggiore possibilità di accesso ai nuclei radicati sul territorio piemontese”.
“La nuova legge – sottolinea Preioni - punta all’equità sociale, premia le persone oneste che qui hanno vissuto e si batte contro l’illegalità dei ‘ furbetti’ che si costruiscono una situazione reddituale tale da poter avere diritto alla casa popolare, possedendo però beni da ricchi”.
Di parere diametralmente opposto il commento del consigliere regionale del Pd Diego Sarno: "Abbiamo espresso voto contrario perché non accettiamo la scelta di introdurre il criterio profondamente discriminatorio della premialità di punteggio a chi risiede da 15-20-25 anni in Piemonte che pone di fatto in secondo piano quello del bisogno, perché non condividiamo l’assegnazione alle forze dell’ordine per motivi di presunta sicurezza, perché non si è voluta affrontare veramente la questione delle case popolari, ma anche perché sarà una legge profondamente inutile e inapplicabile, voluta per puro spirito di propaganda”.
“Ho voluto concludere il mio intervento, a nome del Gruppo Pd, con le parole del professore associato di diritto costituzionale Francesco Pallante che, analizzando il disegno di legge, ha sottolineato che per la Corte Costituzionale il ricorso alla residenzialità prolungata risulterà illegittimo qualora questo sia un fattore decisivo nella formazione delle graduatorie. Andrò nelle case popolari, come sempre fatto, per denunciare questo disegno discriminatorio e inutile voluto da Cirio e dalla sua maggioranza. I temi da risolvere sulle case popolari sono altri e loro non li hanno mai affrontati con la giusta efficacia” ha concluso Sarno.