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Economia e lavoro | 13 novembre 2023, 07:08

In Piemonte solo un lavoratore su quattro si dichiara soddisfatto della propria mansione

I risultati di una ricerca firmata da Maw, l’agenzia per il lavoro parte di W-Group: ma la carriera risulta molto importante per quasi il 60% degli intervistati

lavoratori - foto di archivio

In Piemonte solo 1 lavoratore su 4 si dichiara soddisfatto della propria mansione

Poco più di uno su quattro. In Piemonte solo il 29% dei lavoratori si dichiara pienamente soddisfatto della propria posizione lavorativa e circa il 44% si sente abbastanza apprezzato e stimato sul posto di lavoro.  Sono tra le principali evidenze di “Le nuove lenti per il mercato del lavoro”, la ricerca nazionale firmata MAW, l’agenzia per il lavoro e parte di W-Group, con un campione di oltre 2600 lavoratori italiani (di cui circa un 10% proviene dal Piemonte), che ha l’obiettivo di indagare bisogni, desideri e priorità dei lavoratori italiani e piemontesi in un momento di grandi sfide per il settore, e per fornire alle imprese uno strumento utile ad affrontare l’incremento del mismatching tra domanda e offerta di lavoro.

I BISOGNI LAVORATIVI DEI PIEMONTESI

Sul posto di lavoro, i dipendenti piemontesi mettono al primo posto l’avere uno stipendio adeguato (80%) e in particolare a Torino lo indica l’82%.

Oltre allo stipendio, i lavoratori piemontesi desiderano anche un bel clima lavorativo (60% per tutto il Piemonte e stessa cifra anche per Torino), crescita personale (44% per tutto il Piemonte e stessa cifra anche per Torino), e carichi di lavoro adeguati (37% in Piemonte e 38% a Torino).

Anche l’avere un ambiente confortevole in azienda (36% nella regione e 35% a Torino) e bassi livelli di stress (34% a Torino) è fondamentale per vivere bene l’esperienza lavorativa. È poi altrettanto importante sentirsi autonomi nello svolgimento delle mansioni e che il posto di lavoro sia vicino a casa (entrambi fattori importanti per il 34% dei torinesi).

La carriera è molto importante per il 59% degli intervistati piemontesi (molto sopra la media nazionale del 55%) ma, paragonata ad altri aspetti personali, si classifica al quarto posto dopo famiglia, realizzazione personale, e denaro. In particolare, a Torino conta molto per il 58% del campione.

I BENEFIT AZIENDALI

I benefit sul posto di lavoro svolgono un ruolo determinante nell’attrarre, coinvolgere e trattenere i talenti. Dall’analisi emerge tuttavia un parziale scollamento tra l’offerta dei datori di lavoro e i desiderata dei dipendenti in materia di benefit: il 40% dei rispondenti piemontesi, infatti, non ne percepisce nessuno. Un dato lievemente peggiore rispetto alla media nazionale di coloro che non percepiscono benefit, pari al 38%.

L’assicurazione sanitaria è il più diffuso (30%, ovvero il doppio che a livello nazionale, percepita dal 15%, a Torino addirittura dal 33%), seguita dai buoni pasto (percepiti dal 30% dei lavoratori piemontesi e in particolare dal 32% a Torino). A Torino sono percepiti molto anche la formazione (33%) e i bonus in denaro (19%).

I più desiderati a Torino sono i bonus in denaro (57%), i buoni pasto (42%) e la formazione gratuita (27%).

I RAPPORTI SUL LUOGO DI LAVORO

Sul lavoro sono fondamentali i rapporti umani, di cui i colleghi sono un pezzo insostituibile. Dalla ricerca MAW è emerso anche che il rapporto con i colleghi è tra le principali ragioni (29%) per cui i lavoratori piemontesi decidono di restare nell’attuale posto di lavoro. Altre ragioni sono il potersi organizzare in autonomia il lavoro (27%) e la vicinanza del lavoro a casa (25%).

L’ambiente sui luoghi di lavoro, si sa, lo fanno le persone. Il rapporto con i propri colleghi è amichevole per il 56% dei dipendenti piemontesi, di fiducia per il 41% e stimolante per il 22%, anche se per un 27% è comunque migliorabile.

Anche il rapporto con il proprio superiore è determinante per sentirsi a proprio agio sul posto di lavoro. In generale si registrano rapporti positivi con questa figura apicale; tuttavia, per la maggior parte sarebbe migliorabile (41%), per il 39% è di fiducia e per il 31% è amichevole.

Sono poi state individuate le migliori caratteristiche che un leader dovrebbe avere: compare al primo posto il saper ascoltare (43%), poi l’essere in grado di valorizzare i talenti (37%), seguito dalla capacità di stimolare il lavoro in team (35%) e dal saper dare fiducia ai propri dipendenti (31%). Quasi sette piemontesi su dieci non hanno lasciato il loro “miglior” datore di lavoro, ovvero colui o colei che incarnava tutte queste caratteristiche.

LA DECISIONE DI CAMBIARE LAVORO

I lavoratori piemontesi che hanno deciso di cambiare lavoro almeno una volta nel corso della propria vita professionale (51%), lo hanno fatto principalmente perché non avevano un buon bilanciamento vita-lavoro (24%), o perché si sentivano sfruttati (22%), o non si trovavano bene con il proprio capo (19%).

A dichiararsi insoddisfatti della scelta compiuta è stato solo il 20% dei lavoratori piemontesi. Di questa percentuale, solo il 5% tornerebbe al lavoro precedente.

A incidere sulla scelta del cambio lavoro, la tipologia di contratto offerto ha contato per il 59%, seguito dalla vicinanza a casa (49%), la flessibilità di orario (45%), la possibilità di fare carriera (43%).

Gli intervistati provengono dai settori più svariati (da Metalmeccanica, Alimentare, Servizi, Commercio, Chimica, Gommaplastica, PA, Trasporto e Multiservizi). La maggior parte (84%) lavora in aziende con più di 50 dipendenti. Il 20% è assunto con contratto di somministrazione, il 37% direttamente in azienda e il 33% è disoccupato in cerca di lavoro. Le percentuali indicate per le domande con risposta multipla mostrano l'incidenza del dato sul totale del campione intervistato.

redazione

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