“Riteniamo che la dignità vera non sia l’assistenzialismo ma la possibilità di essere autonomi del lavoro”. Non lascia trasparire la minima preoccupazione per l’abolizione del Reddito di Cittadinanza l’assessore al Lavoro della Regione Piemonte Elena Chiorino.
"Assolutamente tranquilli"
A differenza del collega comunale Jacopo Rosatelli, per Chiorino la tenuta del tessuto sociale sarà garantita perché chi non è nelle condizioni di lavorare continuerà a prendere il Rdc fino a fine anno e poi percepirà l’assegno di inclusione sociale, mentre chi è nelle condizioni di lavorare sarà messo nelle condizioni di farlo. “Siamo assolutamente tranquilli” ribadisce l’assessore regionale al Lavoro.
I numeri del reddito di cittadinanza
In Piemonte, stando alle ultime stime dell’Inps, i nuclei famigliari a cui è stato sospeso il reddito di cittadinanza sono 7.299, di cui 4.615 nuclei in carico a Torino che è la provincia più colpita. A seguire Alessandria, con 940 nuclei, poi Cuneo (423), Novara (383), Asti (380), Vercelli (233), Biella (210) e il Verbano Cusio Ossola (115). Numeri confermati dal direttore regionale Inps Piemonte Filippo Bonanni.
"Già anticipato in campagna elettorale"
Chiorino diffida da chi, apparentemente, è sembrato rimanere spiazzato dalla ricezione dell’sms: “Si tratta di una progettualità anticipata in campagna elettorale, confermata con l’insediamento del governo Meloni e definita nelle sue basi a fine 2022”.
"Lavoriamo per incentivare l'occupazione"
La volontà, per l’assessore, è quella di non lasciare indietro nessuno ma di cambiare il paradigma nella gestione dei non occupati: “Si è partiti nello strutturare misure differenti che consentissero una maggior attenzione a chi davvero non può lavorare o a chi ha carichi di cura famigliari importanti. Lavoriamo a incentivare l’occupazione: riteniamo che la dignità vera non sia l’assistenzialismo ma la possibilità di essere autonomi del lavoro”.
“La struttura - conclude Chiorino - prevede che chi è abile al lavoro possa accedere a corsi di formazione che lo supportino nell’inserimento lavorativo, mentre chi non può lavorare riceverà ulteriori e maggiori tutele”.
Inps lavora per la piattaforma SIISL
Dall’Inps fanno sapere di star lavorando da mesi, di concerto con il Ministero del Lavoro, per la messa a punto della piattaforma SIISL a partire dal 1° settembre 2023 e consentire di dare attuazione alla nuova misura Supporto per Formazione e il Lavoro. La piattaforma SIISL creerà per la prima volta un sistema di incontro tra domanda e offerta di lavoro allo scopo di agevolare l’occupazione.
Si partirà il primo settembre con una domanda che il cittadino ritenuto occupabile e quindi che non versa in particolari condizioni di fragilità, dovrà compilare nel sito web dell’Inps o tramite i patronati, da quel momento ci si potrà spostare automaticamente sulla piattaforma SIISL; il percorso sarà guidato per agevolare i cittadini negli steps successivi che prevedono la sottoscrizione di un patto di attivazione digitale, la necessità di contattare le Agenzie per il lavoro e poi la successiva sottoscrizione di un patto di servizio personalizzato presso i centri per l’impiego.
All’avvio della frequenza ai percorsi di formazione o delle altre iniziative di attivazione, per la loro durata, verrà erogato il beneficio dei 350 euro mensili previsti dal Supporto per la Formazione e Lavoro per un massimo di dodici mensilità a ciascun cittadino con età dai 18 ai 59 anni, quindi anche a più componenti all’interno di uno stesso nucleo familiare.
Per tutti i nuclei percettori di reddito di cittadinanza al cui interno sono presenti: minori, over 60, disabili o in carico presso i servizi sociali sarà erogato il reddito di cittadinanza fino al 31.12.2023 per poi poter confluire dall’1.1.2024 nella nuova misura Assegno di Inclusione.