Un poker di protagonisti per vincere al tavolo della sostenibilità. UniTo, Politecnico, Piemonte Orientale e Scienze gastronomiche di Pollenzo si uniscono per affiancare la Regione nella ricerca di uno sviluppo che tenga conto dell'ambiente e del contesto in chi operano.
Una "cabina di regia" (come si dice in questi casi) che accanto alla firma dei rettori Stefano Geuna, Guido Saracco, Gian Carlo Avanzi e Bartolomeo Biolatti mette sul tavolo buoni propositi e progetti da mettere in (buona) pratica. Per poi sottoporlo a chi ha il dovere di prendere decisioni. Edilizia, alimentazione, energie rinnovabili (anche in chiave idrogeno), efficienza energetica, agricoltura sostenibile, taglio degli sprechi.
La lezione della pandemia. La ricerca al servizio di chi poi decide
"Diamo seguito all'appello della Cop27 per impegnarsi ancora di più nelle loro ricerche e a renderle pubbliche ai politici che devono decidere - dice Biolatti, rettore dell'Università di Pollenzo - La prima scadenza è il 2030 e bisogna fare massa critica. La pandemia ha lasciato insegnamenti importanti".
Si riunisce così la forza di una comunità di oltre 140mila persone. Le azioni saranno rivolte a temi come conoscenza, formazione e coinvolgimento.
"Non sarà una vita facile, quella dei futuri politici - aggiunge Avanzi - ma anche quella degli attuali. Il futuro è incerto e dobbiamo fare di tutto per lasciare un mondo migliore a chi verrà dopo di noi. Gli atenei per primi possono fare molto". E proprio l'ateneo orientale segue ricerche sulla coltivazione del riso con poca acqua o l'utilizzo degli insetti acquatici come marcatori della qualità ambientale. Il tutto in una porzione di fiume deviata e trasformata in un laboratorio a cielo aperto.
Puntare sulle energie dei giovani
"Dobbiamo vincere la sfida dei cambiamenti climatici - sottolinea Saracco - ma anche la qualità della vita della gente e la diffusione della democrazia tra le popolazioni. In Italia la percezione è inferiore rispetto ad altri Paesi, ma bisogna fare presto, puntando con forza sui nostri giovani".
"Su un tema come questo gli atenei non possono che essere alleati - conclude Geuna - siamo a disposizione del Pubblico. E ben venga se vorranno finanziare la nostra ricerca. Siamo pronti a mettere a frutto le nostre competenze per vincere queste sfide. Ci aspettiamo che dalla politica arrivino indicazioni precise sugli ambiti in cui concentrare l'attenzione".