Le imprese artigiane rappresentano una parte importante del tessuto produttivo regionale e nazionale. Le oltre 115mila aziende artigiane presenti sul territorio piemontese costituiscono circa il 27,1% delle imprese totali della regione. La presenza artigiana risulta tradizionalmente più forte in Piemonte rispetto alla media delle altre regioni italiane. A livello nazionale, infatti, l’artigianato raccoglie il 21,2% delle realtà imprenditoriali.
Crescita lievemente inferiore alla media nazionale
Dall’analisi dei dati del Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi, emerge come l’anno appena concluso abbia riportato il comparto artigiano al trend consolidato nel periodo pre-pandemico. Nel 2022, infatti, si è repentinamente arrestata l’espansione segnata nel corso del 2021.
Complessivamente nel periodo gennaio-dicembre 2022 il tasso di crescita delle imprese artigiane piemontesi si è attestato al +0,4%, risultato lievemente migliore rispetto a quello realizzato dal complesso del tessuto imprenditoriale regionale (+0,25%) e debolmente inferiore rispetto al dato medio nazionale dell’artigianato (+0,6%).
Saldo positivo per appena 480 unità
Le imprese artigiane nate complessivamente sul territorio piemontese nel corso del 2022 sono state 7.987. Al netto delle 7.507 cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio), il saldo appare positivo per sole 480 unità, dinamica che porta a 115.203 lo stock di imprese artigiane complessivamente registrate a fine dicembre 2022 presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi.
“Il tessuto artigiano piemontese pur continuando ad avere un tasso complessivamente positivo, mostra un costante assottigliamento del suo trend soprattutto se osserviamo le imprese più piccole e meno strutturate. Il comparto edile continua a sostenere l’andamento complessivo, grazie agli incentivi statali. Buoni risultati anche dal settore agricolo che pesa però solo lo 0,7% sul totale delle imprese piemontesi. Come Camere di commercio continueremo a sostenere le imprese artigiane con servizi di accompagnamento all’imprenditorialità: microcredito, sburocratizzazione e innovazione. Sono questi gli strumenti indispensabili per dare fiducia alle imprese artigiane e permettere loro di crescere e competere” dichiara Gian Paolo Coscia, presidente Unioncamere Piemonte.
Il 2021 unico anno in controtendenza
Concentrando l’attenzione su un’analisi di più lungo periodo emerge come il tessuto artigiano regionale abbia subito una progressiva erosione passando dalle oltre 133mila unità del 2012 alle 115mila attuali. Solo nel 2021, grazie alla ripresa delle attività post periodo pandemico, si era evidenziata un’inversione di tendenza, che però non ha purtroppo trovato continuità nel trend del 2022.
Disaggregando i dati in base alla natura giuridica, emerge come soprattutto le società più strutturate, aventi forma di società di capitale, abbiano mostrato, nel periodo in esame, un tasso di crescita positivo (+3,7%). Le ditte individuali, che rappresentano poco meno dell’80% del tessuto artigiano, hanno evidenziato ancora un trend positivo sebbene meno intenso (+0,6%). Si registra una dinamica nuovamente negativa, invece, per le società di persone (-1,7%) e per le altre forme (-3,6%).
Bene edilizia e agricoltura, male l'industria
A livello settoriale la prima realtà per numerosità si conferma, anche nel 2022, quella edile, con il 42,3% delle realtà artigiane piemontesi. Questo settore, così rilevante per il comparto, ha fornito anche in questa annualità un contributo positivo all’andamento segnato dall’artigianato in Piemonte, realizzando una crescita del 2,1% (+428 unità rispetto al 2021). Solo l’agricoltura chiude l’anno con un risultato migliore rispetto a quello delle costruzioni. Le imprese artigiane agricole, infatti, crescono del 5,7%.
Gli altri servizi, che generano il 27,4% delle imprese artigiane regionali, manifestano un lieve calo rispetto al 2021 (-0,4%). Il terzo settore per incidenza, con il 20,6% delle imprese artigiane della regione, è l’industria in senso stretto, che mostra un tasso di variazione annuo dello stock ancora negativo (-1,7%). Con il segno meno anche il risultato del turismo, che accusa un -1,3%. Stabile, infine, il commercio, con tasso pari al -0,1%.
I dati delle province piemontesi
A livello territoriale, la distribuzione delle imprese artigiane è analoga a quella del tessuto imprenditoriale nel suo complesso. Poco più di un’impresa artigiana su due ha sede, infatti, nel capoluogo regionale. A Cuneo si concentra il 14,8% delle realtà; seguono Alessandria, con il 9,1%; e Novara, con una quota pari al 7,7%. Asti concentra il 5,3% delle realtà artigiane piemontesi mentre le altre province evidenziano quote inferiori ai 5 punti percentuali.
Tra le diverse realtà provinciali nel 2022 solo Cuneo ha segnato un sostanziale incremento delle imprese artigiane (+1,0%). Torino, Vercelli e Asti hanno registrato un tasso di crescita debolmente positivo pari a mezzo punto percentuale. Stabile l’andamento evidenziato da Novara e Alessandria (+0,1%), mentre appaiono in calo le imprese artigiane di Biella (-0,9%) e Verbania (-1,1%).
Cna Piemonte: "Poco da festeggiare"
“Quello che traspare da questi dati è una forte disomogeneità sia tra i comparti analizzati sia tra i territori del Piemonte - commenta Delio Zanzottera, segretario regionale di CNA Piemonte -. Vero è che nel 2022 il tasso di crescita delle imprese artigiane piemontesi si è attestato al +0,4%, ma se si analizzano i dati più nel dettaglio si capisce come la cifra di questa crescita tutto sommato modesta sia un elevato disallineamento che crea instabilità".