E' iniziato il processo d'appello per Alex Pompa, il giovane ex studente dell' alberghiero di Pinerolo che il 30 aprile 2020, a Collegno, uccise con decine di coltellate il padre Giuseppe, operaio di 52 anni, per difendere la madre e il fratello dalle violenze del genitore.
Assolto in primo grado il 24 novembre 2021
In primo grado, il 24 novembre 2021, Pompa era stato assolto in quanto "il fatto non costituiva reato". La Procura aveva chiesto 14 anni di carcere, mentre la difesa aveva puntato sulla legittima difesa, tesi accolta dai giudici. A sostenere l’accusa è ancora Alessandro Aghemo e la Corte d'Appello, su proposta del pm, ha deciso di ascoltare la madre e il fratello dell'imputato e i medici legali che intervennero sul posto subito dopo il fatto di sangue.
Il pm invita a riconsiderare la legittima difesa
Il padre del ventunenne, Giuseppe, è stato descritto come un uomo aggressivo, collerico, ossessionante e minaccioso, tanto che i figli avevano cominciato a registrare le sue frequenti scenate. Secondo i giudici del primo grado Alex agì per difendere la madre, il fratello e se stesso.
L'avvocato Strata: "Restiamo sereni e fiduciosi"
"Pensavamo - ha commentato il suo difensore, l'avvocato Claudio Strata - che non ci fossero i presupposti per la rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale, ma siamo e restiamo sereni. Continuiamo ad avere totale fiducia nella giustizia".
L'accusa, in aula, ha chiesto di risentire una serie di testimoni, proponendo alla Corte di sottoporre a esame anche l’imputato, oltre ad acquisire le riprese televisive della puntata di "Porta a porta" in cui Pompa venne intervistato e parlò dell’omicidio.