Sanità - 08 gennaio 2023, 09:00

L'energia vitale

I consigli di Nutrigenomica di Simona Oberto

L'energia vitale

Lo sapete, a me piace andare all’origine delle cause per comprendere meglio gli effetti! Ebbene, oggi faremo un salto indietro oltre la storia conosciuta fino all'inizio della creazione del mondo nella quale regnava il caos: gli elementi presenti erano disposti caoticamente.

Tutte le religioni del mondo, attraverso i testi sacri, parlano di una Genesi, di un Dio che, dopo aver creato “il tempo” (Cronos), interviene sugli elementi, già esistenti, attribuendo loro quelle caratteristiche indispensabili per mettere in moto la complessa “macchina della Creazione”.

E sarà proprio dalla “commistione” di queste “forze-elementi” che avrà origine l'essere intelligente e cosciente: l'uomo! Queste forze: Fuoco, Aria, Acqua, Terra, prima di Platone erano chiamate “radici” in quanto reggevano ed alimentavano tutto il Creato. Secondo i filosofi pluralisti, come Empedocle, Anassagora e Democrito nulla nel Creato poteva essere eliminato né distrutto, ma solo trasformato.

L'universo era visto come un “sistema chiuso”, costituito da parti comunicanti tra loro. Parti che potevano mutare di aspetto e qualità: si aggregavano, si scomponevano, dando vita a forme nuove e infinite, secondo il processo evolutivo della Natura, ma non mutavano mai nella loro quantità. La forza che teneva uniti gli elementi, secondo Empedocle, era quella dell’amore, mentre ciò che li separava era quella dell’odio. Queste due forze erano considerate alla base di tutti i processi vitali: la loro lotta nel dividere ed unire gli elementi produceva una energia vitale: la “scintilla evolutiva”.

Nasce così la “dottrina dei quattro elementi” secondo la quale la radice di tutte le cose sono appunto la Terra, l'Acqua, l'Aria e il Fuoco, tenuti coesi da una “forza creatrice” che Empedocle chiamò “Amicizia” e Anassagora “Mente” (Nous), anticipando il concetto platonico del “Demiurgo”.  Ed è proprio il “Nous”, questa mente universale, questo intelletto sovra umano che governa il sistema, ad essere l'artefice dei quattro elementi.

Si anticipa così l'esistenza di un “quinto elemento” che, energizzando gli altri quattro, permette loro di mescolarsi, unirsi e dividersi, dando origine a tutte le cose del Creato. Ogni cosa, a seconda della maggiore o minore quantità dei singoli elementi che la costituiscono, avrà caratteristiche e qualità diverse, proprio in rapporto agli elementi costituenti. Parliamo quindi di elementi non unitari o integri, ma instabili: si muovono, si dissolvono, si condensano in un processo prodotto da un “Moto” che gli Stoici definiscono “causa prima”. 

Una forza animatrice e onnipresente, un principio di ordine e di vita, che essendo “attivo” va ad energizzare e vitalizzare la materia “passiva”. Questa “forza generatrice” ha condizionato le culture di tutti i popoli, dai tempi antichi sino ai tempi moderni e contemporanei. E' menzionata nei più antichi testi di tutte le religioni del mondo ed è stata chiamata con svariati nomi: Prana (indiani), Qi (cinesi), Pneuma (greci), Ki (giapponesi), Mana (polinesiani), Radianza (occidentali), Orenda (irochesi), Wakan (indiani sioux).

Ma qualunque sia il termine, quello che conta è il concetto: ogni cosa esistente sulla Terra, anche ciò che non percepiamo, possiede un campo di energia che interagisce con il mare di energia planetaria e cosmica. E' una energia invisibile che, mantenendo coeso tutto l’universo, ci mantiene vivi e in salute! Essa è l'essenza sottile di cui sono composte tutte le cose.

Fin dall'antichità è stato grande l'interesse dell'uomo nei confronti della conoscenza della natura del vivente, che è stata studiata non solo sotto l'aspetto anatomico e fisiologico, ma anche sotto l’aspetto energetico e spirituale. Parliamo di una “fisiologia sottile”, che trascende dalla razionalità e dalla logica e si basa invece sull'intuizione e sull'analogia.

Parliamo di una “fisiologia tradizionale”, in quanto tramandata per lunghi periodi, oralmente o per iscritto, che ha mantenuto invariati nel tempo i suoi “principi base” come: il contatto con una coscienza cosmica, il continuo interagire con le leggi della natura e la presenza di una “energia vitale” responsabile delle funzioni vitali dell'uomo e di tutto il creato. 

Ogni cosa viene osservata con una visione globale e olistica, nella quale si considera l'uomo costituito non solo da una parte corporea (fisica), ma anche e soprattutto da una controparte più sottile, energetica che lo anima e lo mantiene in equilibrio con sé stesso e con l'ambiente circostante! Sto parlando di “energia vitale”, menzionata in tutte le medicine tradizionali, occidentali e orientali, in particolare in quelle indiana e cinese. In India questa energia universale è denominata Prana, parola di origine sanscrita che deriva da “pra” (fuori) e “an” (respiro), appunto “respiro o soffio vitale”.

Il Prana è presente in tutte le forme viventi: nell'acqua che beviamo, nella terra che coltiviamo, nell'aria che respiriamo e nel cibo di cui ci nutriamo. La Natura è colma di Prana che penetra in noi attraverso il respiro, o meglio attraverso “il controllo del respiro” (Pranayama), in sanscrito “Yama” significa appunto “controllo.” Tutto l'universo è pervaso da energia che pulsando fa vivere ogni cosa.  Anche il corpo umano funziona grazie a questa energia vitale che pulsa ritmicamente e organizza tutte le funzioni vitali.

Il Prana è alla base della medicina tradizionale Ayurvedica, una vera e propria medicina pranica, poiché tutte le sue terapie si basano sul riconoscimento della forza vitale e sul modo per riequilibrarla. Per raggiungere questo obiettivo la medicina ayurvedica si avvale anche dello yoga, inteso come metodo per lavorare le energie sottili del corpo e della mente. Gli Yogi praticavano e praticano tutt'oggi il controllo di questa energia vitale mediante tecniche respiratorie, posture specifiche e con la meditazione.

Questi metodi conducono ad uno stato di coscienza superiore che mette l'uomo in armonia con l'universo. L'Ayurveda è un sistema olistico che ha molti aspetti in comune con la Nutrigenomica, nel senso che si prende cura dell'individuo sotto diversi aspetti: mente, corpo, componente emozionale ed energia vitale. Come la Nutrigenomica, sostiene che le malattie hanno una eziologia multifattoriale, vale a dire non c’è mai una singola causa, ma entrano in gioco diversi fattori: il corredo genetico e l’individualità biochimica, la predisposizione individuale e la familiarità, lo stile di vita, l'alimentazione, la qualità dell'ambiente in cui si vive, eventuali traumi subiti o inflitti, pensieri, sentimenti ed emozioni. Tutto concorre alla genesi di uno stato patologico.

L'approccio ayurvedico si focalizza sull'eliminazione dei fattori causa di squilibrio e sul ripristino della “prakriti” o “condizione normale” degli organi e dei tessuti che la Nutrigenomica definisce “omeostasi”. Gli antichi saggi indiani sostenevano che anche quando la situazione può sembrare irrimediabile oltre ogni limite, non bisogna scoraggiarsi perchè il nostro corpo possiede una “intelligenza interna ed innata” che se risvegliata può ricreare l'ordine e l'equilibrio perso! Questo è uno degli obbiettivi della Nutrigenomica: aiutare il corpo a sviluppare la sua capacità riparativa e di potenziamento di tutte le funzioni, così da raggiungere e mantenere lo stato di salute.

La Sushruta samhita, uno dei testi sacri più antichi dell'Ayurveda, così definisce la salute: “La salute è quella condizione nella quale i dosha sono in equilibrio, il fuoco metabolico è efficiente, i tessuti sono in condizione normale, le funzioni escretorie sono regolari, e la mente, i sensi e lo spirito sono sereni”.

La salute necessità di equilibrio e di molta “energia vitale”. Di lei hanno parlato filosofi, scienziati, medici come Ippocrate, Platone, Aristotele che la descrivevano come una “linfa vitale”, un “fuoco sacro” che sconfiggeva le malattie. Passando da Telesio e Anton Mesmer fino a Hehneman, fondatore dell’omeopatia che sosteneva che la salute si basava anche sul libero movimento di una "forza vitale" o "forza dinamica”.

Il cammino procede e arriviamo al Vitalismo, corrente di pensiero dei primi del 900’, che non negava il valore della ricerca biologica sugli organismi viventi, ma riteneva che quegli studi, da soli, non fossero sufficienti a portare alla conoscenza della vera natura della vita. I suoi sostenitori esaltavano la vita, intesa principalmente come forza vitale energetica e fenomeno spirituale. Oggi, scienze come la Nutrigenomica ritengono fondamentale, nella valutazione dello stato di salute della persona, tenere conto anche della presenza di questa “energia vitale” (o in qualunque altro modo si voglia chiamare), considerandola uno dei fattori di regolazione dell’omeostasi e della salute cellulare.

Se essa fluisce regolarmente all'interno del nostro organismo, ne conserva lo stato di salute, al contrario, se per qualche motivo il suo flusso viene ostacolato o peggio bloccato, allora possono comparire squilibri e, nel tempo, le patologie. Più volte ho sottolineato nei miei articoli che lo stile di vita che caratterizza l'uomo contemporaneo è molto squilibrato.

I fattori di "squilibrio" dell’energia vitale sono sempre gli stessi, come il cibo povero di nutrienti e ricco di sostanze tossiche, l'inquinamento, i cambiamenti climatici, i microbi patogeni, ma anche lo stress e i traumi emotivi. Ricordiamoci che i grandi "dispiaceri" possono essere causa di blocchi emozionali, di tensioni, di atteggiamenti errati, di stati d'animo che possono influire negativamente sull'organismo e sulla circolazione di questa importante forza energetica. 

Ma come possiamo capire se disponiamo di questa forza rigeneratrice? Guardatevi! Vivete una vita piena e realizzata? Vi ammalate, ma recuperate in fretta? Dimostrate meno anni della vostra età anagrafica? Avete delle buone prestazioni fisiche e mentali? Gli ostacoli non vi spaventano, ma vi stimolano? Siete alla ricerca di risposte per comprendere il significato della vostra esistenza? Oppure siete persone stanche, spossate, esauste, nervose, frustrate, sofferenti, più soggette ad ammalarsi? In questo caso, disponente sicuramente di poca energia vitale, le vostre difese immunitarie sono abbassate e siete più esposti al rischio di malattie.

Le persone con bassa “energia vitale” spesso soffrono di stanchezza cronica, hanno poca memoria, sono facilmente irritabili e quasi sempre infelici. La maggior parte di questi soggetti invecchia prematuramente e la loro età biologica è molto maggiore di quella anagrafica. Allora, per concludere, a partire da adesso, puntate a migliorare e potenziare la vostra energia vitale. Se ci pensate, tutto ciò che ci circonda è energia, la vita stessa è energia!

La vita è caratterizzata da movimento e trasformazione, un moto che possiamo immaginare come il perpetuo respiro dell'Universo, un ciclo infinito di espansione e contrazione, di evoluzione ed involuzione.

E ricordatevi: “Noi non siamo solo il nostro corpo, non siamo solo le nostre emozioni. Noi siamo una parte infinita della energia dell’Universo che in noi ha assunto le forme fisiche per sperimentare una specifica evoluzione spirituale attraverso quella scuola chiamata “vita di tutti i giorni”.

Redazione

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