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Politica | 27 luglio 2022, 13:03

Lo sguardo della Corte dei Conti sulla Regione Piemonte: scende l’indebitamento, ma “azzerati” gli investimenti in sanità

La sanità incide sul 75% delle spese, con 9,4 miliardi. Investimenti calati del 95% in due anni. Preoccupa la riscossione di crediti da Finpiemonte. Cirio: “Complicato programmare in una situazione di continua emergenza”

cirio di fronte alla corte dei conti

Lo sguardo della Corte dei Conti sulla Regione Piemonte

Indebitamento in calo e piano di disavanzo rispettato, ma anche pochi investimenti in sanità e il timore di non riuscire a incassare tutti i crediti spettanti da Finpiemonte. Lo sguardo Corte dei Conti, che questa mattina ha parificato il bilancio della Regione Piemonte, fotografa una situazione di luci e ombre all’interno dello stesso.

Il bilancio tra indebitamento e disavanzo

Nel 2021, il risultato della gestione è positivo per 143,8 milioni di euro: un dato possibile grazie a entrate pari 14,5 miliardi di euro e spese per 14,3 miliardi di euro. Rimane comunque un disavanzo importante per il Piemonte, con 5,5 miliardi di euro, ma che non preoccupa a fronte di un piano di rientro pluriennale che prevede un recupero di circa 322 milioni di euro all’anno e che viene puntualmente rispettato. Cala inoltre l’indebitamento della Regione Piemonte, in progressiva diminuzione, che si attesta oggi a 4,8 miliardi di euro.

Sanità: pochi posti letto, investimenti calano del 95%

A preoccupare sono i mancati investimenti nella sanità, settore che grava per il 75% sulla spesa dell’Ente, con 9,4 miliardi di euro. Gli investimenti sono passati dai 245 milioni di euro del 2019 agli appena 10 milioni del 2021, per una riduzione del 95%.

Forti ritardi anche nel ricavare posti letto negli ospedali: dei 299 previsti in terapia intensiva ne sono stati realizzati appena 68 (23%), mentre per quanto riguarda le terapia semi intensive sono 117 quelli ricavati, a fronte di una previsione di 305 (38%). Che il Covid abbia quindi messo in crisi i bilanci regionali appare evidente, non solo nel 2020 ma anche nel 2021.

Caso Finpiemonte, come recuperare i crediti?

La Corte dei Conti ha inoltre riacceso i riflettori sul caso Finpiemonte, partecipata della Regione: la cessione del pacchetto di crediti deteriorati deliberata nel 2019, non è ancora stata attuata e difficilmente potrà essere realizzata prima del 2023. Inoltre, non è chiaro come la Regione riuscirà a rientrare dei 121 milioni di euro spettanti. Al netto dei 19,3 milioni già recuperati, ne rimangono 93 da incassare.

La Regione prevede una riscossione tra gli 80 e i 75 milioni di euro, ma la Corte dei Conti ha già stimato perdite importanti, criticando le carenze di controlli, denunciando misure non adeguate e auspicando un’accelerata. 

Cirio: “Complicato programmare in continua emergenza”

E’ complicato programmare in una situazione di continua emergenza: dovremmo programmare, non gestire. Viviamo in un contesto in cui portiamo avanti la linea del rigore, il primo punto che ci poniamo è pagare debiti e ne abbiamo ereditati tanti” è il commento di Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte. Il Governatore si è detto soddisfatto della riduzione del debito, per "non impattare su figli e nipoti”. 

Le liste d’attesa hanno avuto un loro aggravamento perché l’attività di programmazione ha avuto un rallentamento a causa della pandemia: entro giugno volevamo recuperare il 30% e l’abbiamo raggiunto, ma siamo consapevoli di dove ritornare ai livelli del 2019” ha concluso Cirio.

Valle e Gallo (Pd): "Quadro allarmante della sanità regionale"

"La Corte dei Conti ha lanciato un preoccupante allarme sullo stato della sanità regionale, confermando quanto il Pd va denunciando da tempo sia per quanto riguarda le assunzioni sia per ciò che concerne l’edilizia sanitaria", hanno commentato il vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniele Valle e il capogruppo Pd Raffaele Gallo. "Emerge con chiarezza che si è fatto un eccessivo ricorso a forme di contratti flessibili. Una precarizzazione del personale sanitario, che ha interessato soprattutto figure professionali che rappresentano il core business delle nostre Aso ed Asl, comportando una continua rotazione che ha pregiudicato la continuità assistenziale e la qualità dei servizi, causato ritardi nelle prestazioni oltre ad aver comportato un incremento della spesa. Lo stesso vale per l’edilizia sanitaria, dove siamo completamente fermi sul fronte di tutti i nuovi ospedali, dei posti letto in terapia intensiva e semintensiva, dell’adeguamento dei Pronto Soccorso. Abbiamo sempre rimproverato a Cirio e Icardi di ricorrere solo a provvedimenti spot e ad annunci. Ora la Corte dei Conti lo mette nero su bianco".

Andrea Parisotto

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