Non smettere mai di sognare. Una frase che Federico Gatti, nato a Rivoli il 24 giugno del 1998, conosce bene e che se non l’avesse ancora tatuata sul petto farebbe forse bene a farlo. Sì, perché la storia del difensore 24enne che ieri sera ha esordito con la Nazionale italiana in Nations League, contro i vice campioni europei dell’Inghilterra, è da sogno.
Muratore e serramentista, ancor prima che calciatore
Federico Gatti, fino al 2018, non era solo un calciatore, no. Tra i lavori svolti da un ragazzo che a 17 anni decide di lasciare la scuola per iniziare a dare una mano in famiglia, ci sono i lavori più comuni e “tosti”: muratore, serramentista, mercati generali. Mestieri sfiancanti, che lo tengono impegnato fino a sera. Ed è di sera che Federico trova lo spazio e il tempo per allenarsi. Poi il letto e la soglia alle 4. Tutti i giorni.
Gatti e il sogno azzurro
Ieri Federico Gatti ha esordito con la maglia della Nazionale, tra qualche settimana potrà farlo con la maglia della Juventus. La Vecchia Signora a gennaio l’ha infatti acquistato per una cifra vicina ai 10 milioni, soffiandolo a quel Torino in cui il difensore è cresciuto. Anche nel mondo del calcio, i sacrifici sono stati tanti. A dirlo sono le tappe di una carriera che l’ha portato a giocare in tutte le categorie con le maglie di Toro (nelle giovanili), Alessandria, Pavarolo, Saluzzo, Verbania, Pro Patria e Frosinone: Promozione, Eccellenza, Serie D, Serie C e Serie B. Ne manca una, la più ambita. Quella Serie A in cui arriverà dopo aver giocato in Nazionale. Marcando Abraham e Kane, senza sfigurare. Anzi.
Come nei sogni più belli. Come in quelle storie da raccontare ai bambini che sognano di fare i calciatori. Come la storia di Federico Gatti.