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Cultura | 09 giugno 2022, 18:59

Teatro Stabile, per la stagione del rilancio si punta sui giovani e sulla drammaturgia contemporanea

Presentato il cartellone per il 2022-2023. I titoli in programma sono 66: si vai dai classici, come Pirandello, Cechov, Shakespeare e il Cirano, a opere attuali come Fine Pena Ora, Closer e Come nei giorni migliori

"Mine Vaganti", spettacolo tratto dal film di Ferzan Ozpetek

"Mine Vaganti", spettacolo tratto dal film di Ferzan Ozpetek

Il Teatro Stabile di Torino TST punta sui giovani e sulla drammaturgia contemporanea. La nuova stagione, presentata questa mattina, ha infatti un'impronta chiara: 31 autori su 49 sono viventi e molti sono gli artisti under40. Ma anche il pubblico a cui lo Stabile si rivolge sembra essere sempre più giovane, con voglia di svagarsi e divertirsi. O questo almeno suggeriscono l'immagine scelta come copertina del cartellone (qui sotto) e il claim che recita: "Out of the Blue", fuori dal blue, dove il blue in inglese è uno stato di tristezza o depressione.

Punta quindi a farci tornare il sorriso, o qualche serata di spensieratezza, il cartellone dello Stabile, che presenta 66 spettacoli: 49 titoli di prosa e 17 di danza, per 460 recite prodotte e coprodotte di prosa, 214 ospitate, 14 spettacoli stranieri e oltre 200.000 biglietti messi in vendita. A ospitarli, come sempre, i teatri Carignano e Gobetti a Torino e le Fonderie LImone a Moncalieri.

"Finalmente un ritorno alla normalità, riusciamo a proporre a pieno regime sia l'attività di prosa sia quella di danza. E' una stagione di rilancio. Ci sono titoli di repertorio, ma prevarrà la drammaturgia contemporanea", ha spiegato il direttore Filippo Fonsatti. Il cartellone è stato messo a punto dalla squadra guidata dal direttore artistico Valerio Binasco, che ritorna in scena e alla regia con i Sei personaggi in cerca d'autore di Pirandello e presenta in prima assoluta un testo di Melania Mazzucco, Dulan la sposa. Con lui, in conferenza, si sono presentati Filippo Dini, Krusta Szekely e Leonardo Lidi, "ai quali è stata affidata l'ossatura del cartellone con 8 produzioni e coproduzioni", ha spiegato Fonsatti. "Al loro fianco lavoreranno i registi del territorio Gabriele Vacis, Jurij Ferrini, Paola Rota, Emiliano Bronzino, Valter Malosti e Davide Livermore".

"E' un cartellone molto ricco e vario. Tutti spettacoli di notevole livello, sia quelli più propensi a solleticare il divertimento, l'evasione dello spettatore, sia titoli più classici", ha invece spiegato Binasco. "In cinque mesi abbiamo incassato più di quanto avevamo incassato tutto il 2021, un buon viatico per il futuro. Abbiamo già 440 abbonamenti al buio per la nuova stagione, fatti prima di conoscere la programmazione", ha poi sottolineato il presidente Lamberto Vallarino Gancia.

Il cartellone

Spulciando il cartellone, alcuni titoli balzano subito agli occhi. Intanto l'esordio, che è affidato a Filippo Dini che affronterà Il crogiuolo, tra i testi meno rappresentati di Arthur Miller. Sempre a Dini tocca Agosto a Osage County di Tracy Letts, vincitore del Premio Pulitzer per questo dramma. Leonardo Lidi, classe 1988, curerà la regia de Il gabbiano di Anton Čechov e di Come nei giorni migliori di Diego Pleuteri, 23enne e giovanissima promessa della drammaturgia italiana; sempre di Lidi verrà ospitato La signorina Giulia capolavoro di August Strindberg. La regista ungherese Kriszta Székely, dopo il successo di Zio Vanja, si cimenterà con Riccardo III di William Shakespeare che vedrà nuovamente protagonista Paolo Pierobon e porterà in scena a Torino il suo ultimo lavoro, Hedda Gabler di Henrik Ibsen. Gabriele Vacis metterà in scena una riscrittura dell’Antigone di Sofocle dal titolo Antigone e i suoi fratelli che vedrà protagonisti giovani attori formatisi alla Scuola dello Stabile.

Ampio ventaglio di proposte quello delle coproduzioni: graditi ritorni sono quelli di Roberto Andò con Ferito a morte di Raffaele La Capria; di Valter Malosti che dirigerà Lazarus del britannico Enda Walsh con le musiche di David Bowie; di Davide Livermore con Maria Stuarda di Friedrich Schiller; di Matthias Martelli diretto da Emiliano Bronzino in Dante fra le fiamme e le stelle. L’attenzione alle realtà del territorio si conferma strategica per il Teatro Stabile e, oltre ai già citati Malosti e Livermore, nel cartellone saranno programmati Non è più tempo di uccidere da Beppe Fenoglio con la regia Giulio Graglia; Otello di William Shakespeare diretto e interpretato da Jurji Ferrini. Infine Paola Rota metterà in scena Come tutte le ragazze libere della drammaturga bosniaca Tanja Šljivar. In ultimo, Fine pena ora di Elvio Fassone, diretto da Simone Schinocca: uno spettacolo molto interessante, contemporaneo, che racconta il rapporto epistolare tra un magistrato - lo stesso Fassone - e un ergastolano. Una storia vera capace di far riflettere e commuovere che ci sentiamo di consigliare vivamente avendolo visto in anteprima.

Tutte le informazioni sul sito www.teatrostabiletorino.it/

Daniele Angi

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