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Sanità | 23 aprile 2022, 09:00

Come sta la vostra omocisteina?

I consigli di Nutrigenomica di Simona Oberto

Come sta la vostra omocisteina?

La triste realtà è che le malattie cardiovascolari, metaboliche, autoimmuni, neurodegenerative e neoplastiche stanno raggiungendo numeri epidemici in questi ultimi decenni. Parte della responsabilità è nostra, perché siamo troppo concentrati a mantenere il nostro finto stato di benessere, valutato in base a ciò che possediamo e non a ciò che siamo, dimenticandoci che la salute esiste e che dipende in primis dal nostro stile di vita.

Ci guardiamo allo specchio e quello che vediamo, di solito, non ci piace e allora evitiamo di guardare. Così, incuranti dei danni che ci procuriamo con le nostre sconsiderate abitudini quotidiane, continuiamo ad allontanarci dalla strada della salute, apportando mille scuse, per giustificarci e assolverci. Poco tempo, pochi soldi…sono le scuse più gettonate! Poca voglia, poca conoscenza, poca intenzione… aggiungerei io.

Distratti da tutto ciò che ci circonda, iperstressati e iposoddisfatti, non comprendiamo che il vero “mondo”, su cui dovremmo concentrarci, è quello che vive e brulica dentro di noi: una società eterogenea, organizzata e funzionale costituita da sistemi, apparati, organi e strutture cellulari, il cui unico scopo è quello di mantenerci in vita con la migliore qualità.

Il problema è che, per la maggior parte delle persone, la malattia è una condizione patologica che sembra non dipendere dalle loro azioni, ma da una sorta di sfortuna o destino avverso che decide di prendersela con loro.

Così, guardano il loro sovrappeso come un “qualcosa” da eliminare solo nel momento in cui glielo suggerisce il cardiologo o quando, davanti allo specchio, si devono confrontare con la fatidica “prova costume” o quando l’alterazione gastrointestinale diventa così invalidante da non riuscire a digerire neanche più una banale insalata. Se poi i valori del sangue scompensano, allora la “magica pastiglietta” metterà tutto a posto, consentendo di non rinunciare alle abitudini squilibrate.

Molti pensano di poter risolvere tutto seguendo una “dieta sottrattiva”, di solito improvvisata e sbilanciata nei micronutrienti, o si iscrivono, mal volentieri, nella palestra vicino casa, seguendo, quasi sempre, un programma di allenamento non adatto alla loro persona, per poi ritrovarsi dopo qualche mese di dieta forzata e allenamenti estenuanti con qualche chilo in meno (di solito di massa magra) e tanto stress in più, non solo a livello delle articolazioni, ma soprattutto a livello mentale. La verità, su cui io insisto in ogni mio articolo, è che tutte le malattie hanno un’eziopatogenesi multifattoriale.

Vale a dire, sono la somma di più fattori che, a seconda della predisposizione genetica ed acquisita, scateneranno questa o quell’altra alterazione patologica. Ma, alla base di tutto, ci sono i nostri comportamenti sbagliati: cattiva alimentazione, poco rispetto per sé stessi, pessima gestione emozionale e limitata e condizionata informazione.

Ogni nostra scelta è importante, ma perché sia una vera scelta di salute occorre la conoscenza. La conoscenza rende forti! Sapere cosa cura, potenzia, nutre o al contrario cosa intossica, avvelena e ammala la nostra persona può permetterci di vivere una vita più serena e in salute. Ecco quale scopo hanno i miei articoli: stimolare e appagare la vostra voglia di conoscenza; responsabilizzarvi nelle scelte; aumentare la vostra autostima, perché chi conosce si sente più forte, più sicuro e meno influenzabile.

Fatta questa premessa, oggi voglio parlarvi di un fattore che, molto più di altri, può influenzare il nostro stato di salute. Si tratta di una proteina prodotta dal nostro organismo e che dovrebbe essere presente nel sangue in valori molto modesti: l’omocisteina. Pensate che il suo accumulo nel torrente ematico aumenta il rischio di oltre cinquanta patologie, tra cui infarto, ictus, diabete, depressione, morbo di Alzheimer e alcune forme di cancro.

L'omocisteina viene prodotta nel nostro organismo a partire dalla metionina, un aminoacido solforato essenziale che si trova nelle proteine animali e vegetali. Di per sé, l’omocisteina non è nociva, in quanto l'organismo la trasforma in due sostanze benefiche: la SAMe, un donatore di metile, fondamentale per il cervello e per tutto il sistema corporeo e il glutatione uno dei più importanti antiossidanti epatici. Ma, perché avvenga questo processo di trasformazione, il nostro organismo necessità di quantità ottimali di vitamine del gruppo B, soprattutto B12 e FOLATI.

Se si è in carenza di tali vitamine, gli enzimi deputati alla trasformazione dell'omocisteina non riusciranno ad operare in modo efficiente ed essa, non convertita, andrà ad accumularsi pericolosamente nel nostro sangue. E’ molto importante sottolineare che nessun cibo può contenere naturalmente la vitamina B12, in quanto è una molecola prodotta da batteri, funghi e alghe. Essa è presente nella carne degli animali o perché è stata aggiunta nel loro cibo, o perché prodotta dai batteri presenti nel terriccio dei vegetali di cui gli animali si nutrono. Le vitamine del gruppo B sono dei micronutrienti multifunzionali.

La loro carenza può influenzare e inibire molte funzioni corporee. Va ricordato che, dietro a ogni carenza nutrizionale, c’è sempre una multifattorialità, anche se, uno dei fattori più rilevanti è senz’altro la cattiva digestione che, nel tempo, ci condanna al malassorbimento. Nel nostro organismo la vitamina B12 viene sintetizzata dai batteri presenti nell’intestino, grazie alla presenza di cobalto e di altri nutrienti. Bassi valori ematici di questa vitamina possono dipendere da alterazioni della sua produzione, da malassorbimento, da aumentato fabbisogno o da eccessiva distruzione. Anche la disbiosi intestinale può alterare la sua sintetizzazione.

Disbiosi che a sua volta dipende da cattiva digestione, da abitudini alimentari errate, dall’abuso di antibiotici, cortisone, antidepressivi, antiacidi, da eccesso di sostanze genotossiche, da parassitosi, da infiammazioni intestinali, da inquinanti ambientali, da stress psicofisico. Numerosi studi stanno dimostrando che un deficit di vit. B12 può dipendere anche da una alterazione di un “fattore intrinseco” (che dovrebbe normalmente trovarsi nel succo gastrico) che ne impedisce l’assorbimento nelle mucose intestinali.

Ecco che allora un valore alto di omocisteina del sangue, non ci rivela solo un elevato rischio di contrarre gravi patologie (cioè l’effetto), ma anche una alterazione dell’apparato gastrointestinale (la causa), incapace di assorbire micronutrienti importanti come l’acido folico e la vitamina B12. Il problema è che quando diminuiscono i livelli di questi nutrienti si riduce anche la capacità del nostro organismo di trasformare l’omocisteina e di conseguenza, non solo si riducono i livelli della SAMe e del Glutatione, ma aumentano i suoi livelli nel sangue.

Un suo eccesso rappresenta un importante rischio cardiovascolare. Essa, infatti, contribuisce alla formazione delle placche ateromasiche. Aumentano le probabilità di sviluppare forme cancerogene, in quanto elevati livelli rendono il DNA più vulnerabile ai danni, diminuendo la sua capacità riparativa. Aumenta il rischio di Diabete 2, perché un eccesso di insulina, che si osserva in tutte le condizioni di iperglicemia, impedisce proprio all'organismo di ridurre e mantenere basso il livello di omocisteina.

Aumenta anche significativamente il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer, perchè questa proteina è fortemente associata a danno cerebrale. Vedete quante correlazioni ci sono tra una errata e banale scelta alimentare e il rischio di sviluppare patologie gravi? I passaggi sono semplici: mangio male e vado in alterazione digestiva e disbiotica; non riesco ad assorbire o sintetizzare i giusti micronutrienti, come ad esempio le vitamine del gruppo B; questa carenza impedisce al mio organismo di trasformare la mia omocisteina che rimane in circolo nel sangue; ho familiarità con malattie metaboliche e cardiovascolari.

Ed ecco che vi siete appena regalati una alta probabilità di soffrire di patologie invalidanti e mortali. Allora cosa possiamo fare per evitare questo epilogo? Fermatevi e migliorate il vostro stile di vita: basta cibo “morto”, scegliete cibo “vivo” ricco di micronutrienti come le vitamine del gruppo B e, se ne siete in carenza, potete, sotto consiglio di un esperto, integrarle con un fitoterapico che abbia una giusta formulazione e titolazione e che contenga anche minerali come il magnesio, selenio, cromo e lo zinco.

Controllate il livello di vitamina C nel sangue e, se ne siete carenti, aumentate la quantità di alimenti che la contengono naturalmente o assumete un buon integratore. E’ importante ridurre il consumo di carni grasse e aumentare il consumo di pesce e proteine vegetali. Fondamentali anche la frutta e la verdura di stagione, perché vi garantiranno la giusta quantità di fibra, necessaria al vostro Microbiota per sintetizzare il gruppo B direttamente nel vostro intestino. Riduce al minimo il consumo di alcolici ed eliminate i super alcolici, perché danneggiano gravemente gli epatociti e i neuroni.

Anche lo stress eccessivo è controproducente: dovete ridurre il carico stressogeno quotidiano, cambiando il vostro atteggiamento. State lontano dalle dipendenze: alcol, fumo, zucchero sono droghe, “impacchettate” sugli scaffali in bella mostra, proprio per attirare la vostra attenzione!

Insomma, non sono così complicate o difficili le scelte di salute che potete fare ogni giorno per mantenere l’omocisteina a un livello ottimale nel vostro sangue. Non è uno scherzo: un alto livello di omocisteina danneggia le arterie, il cervello e il DNA. Per questa ragione, il suo livello è uno degli indicatori più importanti del nostro stato di salute, della nostra adattabilità biochimica e del rischio di sviluppare malattie cronico degenerative pericolose. E ora riflettete! Come sta la vostra omocisteina?

Redazione

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