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Sanità | 19 marzo 2022, 07:00

Tutti i fattori che innescano la sciatalgia

I consigli di Nutrigenomica di Simona Oberto

Tutti i fattori che innescano la sciatalgia

Avete mai sentito parlare della “Biologia delle emozioni”? Sto parlando delle basi biologiche delle emozioni, un approccio scientifico che si fonda sull'idea che alcune emozioni siano il prodotto di sistemi neuronali filogeneticamente antichi e anatomicamente definiti, che si sono evoluti per consentire la sopravvivenza dell'individuo e della specie. 

Il problema è che, se mal gestite, tali emozioni possono contribuire alla genesi di molte patologie. Il nostro corpo ogni giorno deve fare i conti con tutta una serie di fattori che, interagendo fra di loro, modificano la nostra omeostasi, influenzando il nostro stato di salute, anche psico-emozionale. Ciò che fino a qualche decennio fa veniva “descritto” come un generico “stato di stress”, oggi viene studiato e valutato come un importante cofattore patologico.

Diventa quindi fondamentale individuare l'origine delle nostre emozioni e i meccanismi che le regolano, per riuscire a chiarire, non solo i collegamenti con i disturbi neurologici e psicologici, ma anche con i disturbi che si manifestano a livello fisico/organico e funzionale. Ecco perché è importante, quando si fa una diagnosi, considerare ogni fattore predisponente la patologia, senza fermarsi unicamente alla sintomatologia.

Oggi proveremo a farlo, prendendo in considerazione una patologia molto diffusa: la sciatalgia, ovvero l’infiammazione del nervo sciatico, il più lungo e voluminoso del corpo umano. Esso origina nella regione lombosacrale e si estende lungo la parte posteriore delle gambe fino ai piedi. Il nervo sciatico è costituito dal quarto e dal quinto nervo spinale lombare e dai primi tre nervi spinali del sacro. Il dolore sciatico si irradia di solito lungo una sola gamba, iniziando posteriormente dal gluteo per proseguire lungo la parte posteriore della coscia, la fossa poplitea, il lato posteriore della parte inferiore della gamba per finire nel piede.

Proviamo ora ad analizzare la cosa da un punto di olistico, vale a dire prendiamo in considerazione tutti i fattori che possono portare una persona, geneticamente predisposta, a soffrire di questa fastidiosa infiammazione di uno dei nervi del sistema nervoso periferico. La sciatica si manifesta con sintomi come il dolore, formicolio, bruciore, crampi e, nei casi più gravi, anche con una alterazione funzionale dell’arto. Ma quale disagio emozionale potrebbe celarsi dietro questa patologia? Ansia, tensioni nervose e stress possono contribuire alla genesi di questa nevrite? Sì, secondo scienze come la Nutrigenomica, la Psicosomatica e la PNEI, le quali sostengono che sia sbagliato analizzare le malattie solo dal punto di vista biologico/organico, tossico-infettivo, traumatico o genetico, senza valutare anche i fattori psicologici, sociali e ambientali che provocano in noi delle emozioni.

E questo perché, l'ansia, la sofferenza e in generale le emozioni troppo dolorose trovano sempre come via di scarico il soma e, a seconda della propria predisposizione genetica, andranno ad alterare strutture specifiche come, ad esempio, le fibre nervose costituenti i nostri nervi. Quando parliamo di nervi, parliamo del sistema nervoso periferico, strettamente collegato con quello centrale.

I nervi hanno l'importante compito di trasportare gli impulsi nervosi dal sistema nervoso centrale alla periferia, e viceversa. Essi diffondono i segnali necessari al movimento muscolare, trasportano le informazioni sensitive e controllano le risposte riflesse. Nello specifico, il nervo sciatico ha sia una funzione motoria (cioè controlla i muscoli), che una funzione sensitiva (ossia innerva le aree cutanee), ecco perché quando è infiammato i sintomi possono riguardare entrambe le sfere funzionali.

La causa principale dell’insorgenza della sciatalgia è senza dubbio la compressione del nervo sciatico o dei nervi spinali circostanti, con conseguente irritazione e dolore. Ci sono dei fattori di rischio che possono peggiorare il quadro patologico o accelerare il processo degenerativo, e sono: lavori pesanti o ripetitivi, soprattutto in rotazione; età avanzata che favorisce la disidratazione dei dischi intervertebrali; marcato sovrappeso corporeo e sedentarietà; diabete; errate posture. Ma la causa più comune sono le patologie traumatico-infettive a carico dell’apparato oste-articolare e muscolo scheletrico della schiena. Ora, analizziamo la cosa anche a livello psicosomatico/emozionale.

Il nervo sciatico origina nella parte lombo-sacrale della schiena ed è un componente del sistema nervoso. A questo punto, la domanda che dobbiamo chiederci è: schiena e sistema nervoso di quali emozioni si fanno carico? La verità è che, ogni giorno, viviamo situazioni stressanti senza rispettare i nostri limiti, questo fa sì che entrambe le strutture si carichino di pesi e responsabilità che a lungo andare diventano troppo gravose. E così, la schiena si piega, si contorce, si infiamma, mentre il sistema nervoso si stressa, si esaurisce ed entrambi si abbandonano al dolore e alla malattia. La loro è una risposta di rabbia e di sofferenza ignorata o sottovalutata. E alla fine, in seguito alla nostra indifferenza, il disturbo si cronicizza: la schiena si deforma e il nostro sistema nervoso si altera.

A livello psicosomatico, la regione lombo-sacrale della schiena ci racconta la nostra capacità di stare in piedi da soli e di camminare con le nostre gambe, la capacità di dare un taglio con il passato, con gli stereotipi familiari e sociali e la capacità di ideare e realizzare i nostri progetti di vita. Così le persone che soffrono in questa regione, di solito sono persone bloccate che non riescono a fare quel “passo” importante verso un cambiamento salutare. Di solito sono persone che soffrono di ansia o che non riescono a gestire le tensioni quotidiane, mettendo sotto stress la loro psiche.

Così il loro sistema nervoso scarica sul soma, innescando infiammazioni che potranno interessare organi, apparati o specifiche fasce muscolari, tendini e articolazioni o strutture come le fibre nervose costituenti i nervi, provocando le ben note neuropatie periferiche, come la sciatica. Ansia e tensioni psicoemotive si scaricano, attraverso il sistema nervoso, sulla schiena che si irrigidisce, causando una serie di problemi a catena che incidono fortemente sull’intera zona (cervicale, dorsale, lombare, sacrale). Le emozioni, a livello del nervo sciatico, agiscono come attivatori di tensioni, blocchi e contratture.

Tensioni ripetitive portano al perpetuarsi di posizioni scorrette che facilmente sfociano in problematiche quali ernie, artrosi, artritiDal punto di vista psicosomatico, chi soffre di sciatica può essere una persona che per molto tempo è stata “costretta ad agire per necessità”, mettendo costantemente da parte i propri bisogni personali e vivendo in uno stato di auto-privazione. Una personalità pervasa da un forte senso del dovere, intransigente e con una eccessiva rigidità morale (oltre che muscolare!). C’è sempre una alterazione psico-emozionale dietro a una patologia non traumatica. Ecco perché è importante valutare ogni fattore, quando il nostro corpo ci racconta un suo squilibrio, attraverso la malattia.

Dobbiamo imparare ad analizzare i nostri comportamenti e scoprire gli eventuali errori o carenze, soprattutto nutrizionali. Nel caso della sciatalgia, a livello pratico, non vi dovete fermare ai soli sintomi. Assumere unicamente antidolorifici e antinfiammatori non risolverà la causa della alterazione, ma vi donerà solo un sollievo temporaneo. Occorre analizzare tutto, anche l’aspetto nutrizionale, perché una alimentazione squilibrata può alimentare il problema, così come la presenza di disbiosi intestinale o l’alterazione della digestione.

Voglio segnalarvi tre nutrienti “amici” del nervo sciatico con una azione antinfiammatoria e trofica: l’acido alfalipoico, antiossidante in grado di riciclare la vitamina C e la vitamina E dalle loro forme ossidate. Stimola l’eliminazione di metalli tossici come il Cadmio, il Piombo e il Mercurio. Inoltre, agisce nei processi di ossidazione dei carboidrati e degli Acidi Grassi, che portano alla produzione di energia. L’N-Acetilcisteina (NAC), un precursore del Glutatione in quanto viene utilizzata dall’organismo per ricavarne Cisteina. L’integrazione di NAC è quindi utile all’organismo per la sintesi del Glutatione, un ottimo antiossidante. I nervi amano gli antiossidanti!

Le vitamine del Gruppo B, indispensabili per il corretto funzionamento del sistema nervoso centrale e periferico, del sistema immunitario e del tessuto ematopoietico. Migliorano il tono muscolare e il metabolismo energetico. Hanno proprietà cardio e neuroprotettive, e sono ottime antiossidanti epatiche. L’azione del gruppo B risulta essenziale per l'organismo perché partecipa alla sintesi di indispensabili mediatori biologici; sostiene la vitalità cellulare; modula la funzionalità nervosa. Ecco perché è molto utile in caso di esaurimento nervoso, stress, disfunzioni dell’umore, concentrazione e memoria…e sciatalgia.

Per concludere, ricordatevi che la psiche scarica sul corpo ciò che per lei sarebbe troppo gravoso da gestire e chi ne fa le spese è l’organo o la struttura bersaglio, cioè quella parte del corpo deputata a “metabolizzare” quella determinata emozione. Affidatevi a professionisti competenti in grado di “educarvi” alla giusta conoscenza del vostro corpo, con una visione olistica della salute che comprenda l’insieme della vostra “persona” e non un singolo “pezzettino”!

Redazione

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