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Politica | 20 luglio 2021, 18:39

Il messaggio di Bongioanni al Governo: “Tuteli le piccole-medio imprese, nuove chiusure inaccettabili” [VIDEO]

La riflessione del presidente del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte: “Vengono penalizzate le piccole-medio imprese, che sono l’ossatura portante del tessuto economico e sociale del Nord-Ovest”

Il messaggio di Bongioanni al Governo: “Tuteli le piccole-medio imprese, nuove chiusure inaccettabili”

Paolo Bongioanni - consigliere regioanle

Tutelare maggiormente le piccole-medio imprese ed evitare le chiusure. E’ un deciso cambio di passo quello che Paolo Bongioanni, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte, chiede al Governo in merito al supporto economico alle tante realtà di medie e piccole dimensioni, che sono di fatto la base sia economica che sociale del Nord-Ovest  del Paese.

 

Il rischio che stiamo vivendo di un possibile ritorno dei contagi fa riflettere sulla piccola medio impresa, che è l’ossatura portante del tessuto economico e sociale del Nord-Ovest dell’Italia, del Piemonte e della nostra penisola: il 95% delle aziende sono piccole attività imprenditoriali” racconta il capogruppo di Fdi. “La provincia di Cuneo dalla quale vengo, lo dico con orgoglio, è la provincia d’Italia che ha più partite iva rispetto al numero di abitanti: 86.000 per 560.000. Oggi andiamo incontro a un rischio pericoloso, perché l’aumento dei contagi fa si che si ipotizzino nuove chiusure per i prossimi mesi. Non possiamo accettarlo” spiega categorico Bongioanni.

 

 

Bongioanni ha ricordato l’impegno messo in campo fino ad ora per tenere in vita questa ricchezza: “Abbiamo fatto già uno sforzo immenso nel 2020: con il Riparti Piemonte siamo intervenuti economicamente per finanziare le aziende del commercio, dell’artigianato, dello sport e del turismo, dove fra l'altro ne sono stato primo firmatario, e arriveranno a breve i contributi per le attività di intrattenimento”.  “Ma qui - prosegue il consigliere regionale - c’è una riflessione più ampia e faccio riferimento al discorso di insediamento del presidente Mario Draghi che ha affermato che ‘l’italia non è il paese delle piccole imprese’. Sono dichiarazioni che preoccupano e preoccupano chi vive un territorio come quello citato, che vive sulla piccola medio impresa”.

 

Questa l’analisi del capogruppo di Fratelli d’Italia in merito alla considerazione di Mario Draghi delle Pmi: “Il presidente è un grande manager, con rapporti internazionali straordinari. La sua però è una ricetta fondata sul neoliberismo, di cui è stato uno dei rappresentanti principali fin dagli anni ’90. Le piccole medio imprese hanno ogni giorno più difficoltà a competere con un mercato che vede sempre più favoriti i grandi gruppi  sia nazionali che internazionali, a discapito di questo tessuto economico e sociale che manda avanti la nostra comunità”.

 

Noi paghiamo una mala spesa del Governo - attacca Bongioanni. Il divorzio di anni fa del Tesoro con la Banca d’Italia che ha causato un aumento del debito pubblico e ha portato l’Italia dall’essere la quinta economica mondiale, all’attuale 27esimo posto. E’ inaccettabile, visto anche l’aggravio sul debito pubblico in mano alle banche e ai grandi gruppi finanziari. Gli interessi passivi stanno aumentando e vanificano le politiche restrittive imposte. Vengono penalizzate le imprese che non chiedono”.

 

In queste dinamiche, a essere più penalizzate di tutte, sarebbero proprio le piccole medio imprese. Un paradosso, secondo Bongioanni: “Sono la locomotiva che traina un territorio, una tipologia di impresa  che non chiede: non rende pubbliche le perdite e porta all’estero le proprie sede legali in paradisi fiscali. Chiede semplicemente una riduzione della tassazione delle imprese, del lavoro e soprattutto di semplificare le procedure della burocrazia che produce ritardi e costi”.

 

Da qui, l’appello del capogruppo di Fratelli d’Italia: “Ci stiamo avvicinando all’attuazione del Pnrr, con  investimenti che dovrebbero essere strategici per il futuro della nostra terra, ma  ricorre sempre una parola: Green, utopistici investimenti legati a non chiari progetti Green. Io spero che a Roma si possa tornare a votare presto, che cambi il Governo e che al Green si sostituisca o progetti di infrastrutture e logistica di cui questo territorio ha bisogno a causa dell’isolamento cronico in cui vive confinato e nonostante questo è il modello italiano che produce”.

Comunicazione politica

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