Tutto il Piemonte si tinge di arancione. La situazione migliora e anche la provincia di Cuneo, rimasta oggi sino ad oggi, cambierà a colore. A confermarlo è lo stesso presidente della Regione, Alberto Cirio: “Oggi registriamo ancora un ulteriore calo dei contagi, abbiamo una situazione in netto miglioramento e da domani il Piemonte sarà tutto arancione. E’ ulteriore passo avanti che dobbiamo vivere con grande cautela e attenzione, non si deve più ritornare indietro”.
Riaperture basate su dati scientifici, non emotivi
I recenti miglioramenti, hanno infatti spinto il Governo a calendarizzare progressive riaperture già a partire dal 26 aprile. Le regioni, dal canto loro, hanno fatto sentire la loro voce a Roma: “Abbiamo trasmesso al Governo la posizione delle regioni: ricordo che già la scorsa primavera le riaperture in Italia si fecero sulla base delle linee guida elaborate dalla regioni e abbiamo voluto fare altrettanto”.
“Il documento che abbiamo presentato - ha spiegato Cirio - non è emotivo, è scientifico ed elaborato dai dipartimenti delle regioni d’Italia e prevede di garantire sempre la tutela della sicurezza, che viene prima di tutto, ma dice che laddove questa può essere garantita e coniugata con la riapertura, si riapra”.
Somministrazione all'aperto e in sicurezza
Un esempio? La somministrazione all’aperto, indicata come situazione ideale per garantire da una parte l’apertura delle attività commerciali e dall’altra la sicurezza dei cittadini. “Andando verso la bella stagione - ha proseguito il presidente della Regione Piemonte - ci possono essere bar, ristoranti, locali che possono svolgersi all’aperto, nel rispetto della sicurezza: in quest’ottica abbiamo presentato linee guida specifiche che parlano anche di palestre, piscine e altre attività”.
Certezze per imprenditori e commercianti
Cirio ha infine invitato il Governo a dare certezze a commercianti, imprenditori e cittadini: “La prossima settimana il Governo esaminerà le nostre posizioni e credo possa nascere un tavolo di discussione per dare prospettive certe a chi deve riaprire”.