"A due giorni dal Giorno della Memoria scriviamo un piccolo pezzo di storia nella lotta all'antisemitismo nella Regione Piemonte. Lo facciamo rendendoci conto di quello che succede intorno a noi, ancora pochi giorni fa: gente che evidentemente non ha studiato e non ha imparato cosa volesse dire essere discriminato per la propria religione o condizione". Così Fabrizio Ricca, assessore regionale alle Politiche Giovanili presenta la delibera regionale “Ogni giorno è il Giorno della Memoria”, per combattere vecchi e nuovi antisemitismi, facendo leva soprattutto sulle nuove generazioni. "E perché dopo il giorno della Memoria non si spengano i riflettori su questi temi: e la Regione combatte questi fenomeni con le uniche armi che ha, quelle della cultura".
E la cultura si muove innanzitutto nelle scuole: "Se riusciamo a mettere oggi nelle condizioni i giovani di sapere cosa è successo anni fa, questo permetterà loro di raccontarlo più avanti nel tempo".
Il progetto si svilupperà a bienni: per ogni biennio saranno messi a bando 120mila euro di finanziamento, con circa 10mila euro per ogni progetto. Il cronoprogramma prevede che il prossimo anno, prima del Giorno della Memoria 2022, si farà il punto della situazione. E traccerà un primo bilancio. La fascia d'età sarà dai 15 ai 29 anni, con approcci differenti a fronte di una presenza sempre più difficile e rara di reduci dei campi di sterminio.
Al fianco della Regione, un alleato forte sarà la città di Casale Monferrato, sia tramite la Fondazione Ebraica che tramite la Comunità ebraica locale. "Una delle domande ricorrenti è perché Casale Monferrato - dice Elio Carmi, presidente della Comunità Ebraica di Casale Monferrato -: questa scelta è legata alla forte presenza ebraica in zona, dunque con tanto da raccontare e dire a proposito del mondo ebraico, sia per quanto riguarda quello antico che per quanto riguarda quello contemporaneo".
"Parlare di antisemitismo e di Giorno della Memoria è necessario per evitare che si riproponga - prosegue - In questi giorni è più sentito, ma il problema dura tutto l'anno. Dunque siamo pronti ad affiancare la Regione nella selezione delle modalità e per verificare gli effetti. Chiediamo agli enti locali di collaborare con il territorio, in modo che le scuole possano essere protagoniste attive anche grazie alle nuove tecnologie. E non lo si farà solo per Casale Monferrato, ma anche con Torino, Vercelli e tutto il Piemonte. Ci diamo un anno di tempo, al termine del quale speriamo di poter già vedere dei risultati".
"La memoria deve essere di ogni giorno - aggiunge Roberto Gabei, presidente della Fondazione Ebraica Casale Onlus - e il Piemonte ha un patrimonio ricchissimo. Forse non ci sono più tanti ebrei, ma le sinagoghe e la disponibilità di testimonianze sono davvero notevoli".
L'orizzonte è a 360 gradi. Musica, teatro, cinema: "Ci affidiamo a qualunque tipo di sensibilità che possa portare a far capire il peso di questo tipo di storia. Ogni dettaglio è importante a trasmettere questo messaggio. Viviamo di simboli: chiediamo che la scuola sia in grado di produrre elementi dal grande valore simbolico".