Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con il MiBACT ha selezionato lo spettacolo Gelsomina Dreams, scritto e diretto da Caterina Mochi Sismondi (compagnia blucinQue) con la produzione di Fondazione Cirko Vertigo, tra le venti produzioni artistiche inedite di danza, teatro e circo contemporaneo da finanziare nell'ambito dell’iniziativa “Vivere all’italiana sul palcoscenico”.
“Un riconoscimento – afferma Roberto Montà, sindaco di Grugliasco, dove Cirko Vertigo ha sede – che, come già successo in numerose altre occasioni, porta fuori dai confini grugliaschesi, ma anche torinesi e piemontesi, il nome della nostra città. Un'ulteriore conferma di come la passione, l'impegno e la dedizione per il proprio lavoro e per la ricerca continua in un campo così complicato come quello artistico, in particolare del circo contemporaneo, possano essere ripagati”.
L'iniziativa del Ministero mira a sostenere la ripresa delle produzioni italiane del settore dello spettacolo dal vivo dopo il periodo di interruzione causato dall’emergenza Covid-19 e a promuoverne il rilancio sui mercati internazionali attraverso la rete degli Istituti Italiani di Cultura nel mondo e i contatti e le collaborazioni da questi instaurati con festival e teatri stranieri.
In questo modo Gelsomina dreams, progetto ideato prima del lockdown e poi interrotto a causa della chiusura dei teatri, potrà riprendere la sua produzione, che porterà alla creazione di un video di 45 minuti. I girati di tutti i progetti selezionati dal Ministero entreranno nella programmazione dell’iniziativa “Vivere all’italiana sul palcoscenico” che sarà diffusa attraverso una piattaforma dedicata e promossa a livello internazionale.
“Abbiamo bisogno di storie come questa - commentano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla cultura Vittoria Poggio -, perché quando l’emergenza sarà finita la storia si incaricherà di tornare sui suoi passi per premiare se possibile per la seconda volta l’ardimento di artisti, attori, cantanti, ballerini che non si sono arresi neppure di fronte alla pandemia. L’esperienza di Cirko Vertigo racconta come il futuro che oggi appare incerto si può trasformare in una promessa, soprattutto quando è accompagnato da tenacia e passione per il mestiere che si ama”.
Dichiarato omaggio all'immaginario di Federico Fellini a 100 anni dalla nascita, Gelsomina Dreams porta in scena gli acrobati Elisa Mutto, Federico Ceragioli, Alexandre Duarte e Fatos Alla, che, accompagnati dai musicisti Francesco Partipilo, al sax e alla tromba, e Bea Zanin, al violoncello, si muovono in un’ambientazione sospesa e senza tempo, che allude a un set cinematografico dismesso di felliniana memoria. In esso trovano spazio luci e scenografie abbandonate, scheletri di strutture praticabili a diverse altezze, oggetti scenici che richiamano l’universo al contempo mitico e profano del circo vissuto sulla strada e per l’uomo di strada, parte imprescindibile dell’immaginario felliniano.
Sulla scena prende così vita una Gelsomina eterea, svampita e sognatrice, portatrice di un sentire cangiante e in continua evoluzione, che si rifà alla grandissima interpretazione di Giulietta Masini nel film Premio Oscar La strada (1954). Il risultato è un un viaggio onirico in bilico tra amarcord circensi ed elementi di teatralità, tra spiritualità e caratterizzazione, offrendo l’occasione di rivivere il grande amore per il circo del grande Maestro del cinema, a più riprese evocato nelle sue produzioni.
La variegata umanità che accompagna Gelsomina attinge alle maschere indimenticabili create dal regista e gli interpreti scelti sono già, nella loro fisicità, incarnazioni di contraddizioni e antinomie, inclinazioni e desideri: alla giovane donna sognatrice si affiancano il performer navigato, portatore in scena di una visione e di una proposta classica, contemporaneamente fuori e dentro lo spettacolo e a cavallo tra due epoche, oltre al bel giovane sfrontato, un po’ paparazzo e un po’ seduttore, nell’intimo vulnerabile; i musicisti sono chiamati ad accompagnare le scene, entità onnipresenti e insieme evanescenti e concrete.
Destinato tanto a spazi indoor quanto outdoor, Gelsomina Dreams innesta sul linguaggio del teatrodanza i linguaggi della musica e del circo contemporaneo, in una ricerca di sintesi formale che è orientamento primario delle produzioni di Caterina Mochi Sismondi. In questo quadro, gli attrezzi e le tecniche circensi, ovvero cerchio e tessuti aerei, roue cyr, acrobatica statica e dinamica, verticalismo, mano a mano, assumono la duplice dimensione di scenografia e di segno significante: il cerchio è anche occhio di bue, faro, luna, ruota, fumo di sigaretta; la linea diagonale tracciata sulla scena dal filo è al tempo steso confine, tensione tra due mondi; l’acrobatica, le contorsioni, i mano a mano sono soprattutto danza e movimento teatrale, metafora di vita, mentre la musica dal vivo offre un punto di equilibrio in grado di respirare con la danza e il movimento sulla scena.
La produzione risponde perfettamente alle caratteristiche di circuitazione internazionale e di celebrazione della cultura italiana, proponendo una progettualità artistica innovativa, fortemente multidisciplinare e lavorando in chiave contemporanea su elementi dell’immaginario iconico del repertorio felliniano, eccellenza indiscussa della cultura italiana riconosciuta a livello internazionale.