Il 2019 è stato un anno di crescita in tutti i settori del restauro, dai dipinti alla scultura, passando per arredi, tessuti, arazzi, tappeti, metallo, ceramica, vetro, carta e fotografia. Lo ha illustrato questa mattina il Centro Conservazione e Restauro di Venaria Reale, che, adeguandosi alle nuove misure, ha attivato da circa un mese e mezzo la modalità smart working per tutto il personale, lavorando nel frattempo sulla comunicazione social, la produzione e diffusione di video-presentazioni quotidiane e l'incremento di contenuti sul sito web.
Il report delle attività del CCR vede un notevole sviluppo in tutti i compartimenti: laboratori, alta formazione, servizi educativi, progetti di ricerca internazionale e molto altro. Guardando ai numeri, nel 2019 sono state 2897 le opere trattate in laboratorio, 1102 quelle acquisite e 1154 le concluse, con 38 cantieri e 93 collaborazioni con l'estero.
Interessante anche il risultato conseguito dal Corso di laurea magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni culturali, dell'Università degli Studi di Torino, che ha contato nel 2019 5 percorsi formativi professionalizzanti attivi, 120 studenti, 109 docenti e collaboratori, 25 tesi discusse e 660 opere d’arte in didattica.
"Per trovare nuovi stimoli e migliorare le attività di formazione e ricerca - ha precisato il direttore Diego Elia -, dovremo saper costruire un futuro nel segno della condivisione di progetti e obiettivi, alimentando una sinergia che sostenga nuovi sviluppi. L’auspicio è di proseguire in modo efficace il percorso intrapreso, mantenendo vivo il serrato confronto dialettico e di interazione che è stato, ed è ancora oggi, alla base della costruzione di questo progetto formativo".
Contestualmente, è stata portata avanti anche la relazione del primo Piano Strategico pluriennale (con la collaborazione della Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura e il sostegno dalla Compagnia di San Paolo), organizzato sui tre assi approvati e dedicati a Internazionalizzazione, Innovazione e Cultura. Un ulteriore intervento trasversale è dedicato alla Disseminazione e Comunicazione, per rendere più incisive e condivise le varie iniziative che saranno avviate. Ogni asse è stato oggetto di una programmazione puntuale, che ha preso in considerazione i tempi di sviluppo, i risultati attesi e i criteri di sostenibilità economica. A partire dai risultati di crescita negli anni precedenti, il Piano si pone l’obiettivo di rafforzare il posizionamento del Centro, configurando l'aumento di competenze e capacità di intervento sui fronti della presenza internazionale, della ricerca scientifica e della divulgazione dei contenuti culturali.
"Quando riemergeremo da questa apnea - ha dichiarato il presidente del CCR Stefabo Trucco -, ricominceremo a lavorare come e anche più di prima, per proseguire su quel sentiero che abbiamo tracciato cinque anni fa e pochi mesi or sono scommettendo sul restauro della Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme".
"Gli importanti risultati che il Centro ha conseguito nell’ultimo anno, dal restauro, alla formazione, alla ricerca - ha proseguito -, dovranno essere il motore della ripresa, la base concreta su cui incardinare tutti i nostri sforzi futuri".
"Questa necessaria pausa dalla contingenza quotidiana - ha concluso - ci permette anche di sperimentare nuove e aggiornate modalità di lavoro, ci dà modo di coltivare nuovi stimoli di riflessione che potranno arricchire e rafforzare ulteriormente le attività e i progetti a favore del nostro patrimonio culturale".