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Cultura | 22 aprile 2020, 17:10

Il Centro Conservazione e Restauro di Venaria guarda al futuro: "Presenza internazionale e ricerca"

Presentato il report delle attività del 2019, con la relazione del primo Piano Strategico pluriennale. Tra le scommesse vincenti, il restauro della Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme

Il Centro Conservazione e Restauro di Venaria guarda al futuro: "Presenza internazionale e ricerca"

Il 2019 è stato un anno di crescita in tutti i settori del restauro, dai dipinti alla scultura, passando per arredi, tessuti, arazzi, tappeti, metallo, ceramica, vetro, carta e fotografia. Lo ha illustrato questa mattina il Centro Conservazione e Restauro di Venaria Reale, che, adeguandosi alle nuove misure, ha attivato da circa un mese e mezzo la modalità smart working per tutto il personale, lavorando nel frattempo sulla comunicazione social, la produzione e diffusione di video-presentazioni quotidiane e l'incremento di contenuti sul sito web.
Il report delle attività del CCR vede un notevole sviluppo in tutti i compartimenti: laboratori, alta formazione, servizi educativi, progetti di ricerca internazionale e molto altro. Guardando ai numeri, nel 2019 sono state 2897 le opere trattate in laboratorio, 1102 quelle acquisite e 1154 le concluse, con 38 cantieri e 93 collaborazioni con l'estero.

Interessante anche il risultato conseguito dal Corso di laurea magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni culturali, dell'Università degli Studi di Torino, che ha contato nel 2019 5 percorsi formativi professionalizzanti attivi, 120 studenti, 109 docenti e collaboratori, 25 tesi discusse e 660 opere d’arte in didattica. 

"Per trovare nuovi stimoli e migliorare le attività di formazione e ricerca - ha precisato il direttore Diego Elia -, dovremo saper costruire un futuro nel segno della condivisione di progetti e obiettivi, alimentando una sinergia che sostenga nuovi sviluppi. L’auspicio è di proseguire in modo efficace il percorso intrapreso, mantenendo vivo il serrato confronto dialettico e di interazione che è stato, ed è ancora oggi, alla base della costruzione di questo progetto formativo". 

Contestualmente, è stata portata avanti anche la relazione del primo Piano Strategico pluriennale (con la collaborazione della Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura e il sostegno dalla Compagnia di San Paolo), organizzato sui tre assi approvati e dedicati a Internazionalizzazione, Innovazione e Cultura. Un ulteriore intervento trasversale è dedicato alla Disseminazione e Comunicazione, per rendere più incisive e condivise le varie iniziative che saranno avviate. Ogni asse è stato oggetto di una programmazione puntuale, che ha preso in considerazione i tempi di sviluppo, i risultati attesi e i criteri di sostenibilità economica. A partire dai risultati di crescita negli anni precedenti, il Piano si pone l’obiettivo di rafforzare il posizionamento del Centro, configurando l'aumento di competenze e capacità di intervento sui fronti della presenza internazionale, della ricerca scientifica e della divulgazione dei contenuti culturali. 

 

"Quando riemergeremo da questa apnea - ha dichiarato il presidente del CCR Stefabo Trucco -, ricominceremo a lavorare come e anche più di prima, per proseguire su quel sentiero che abbiamo tracciato cinque anni fa e pochi mesi or sono scommettendo sul restauro della Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme".

"Gli importanti risultati che il Centro ha conseguito nell’ultimo anno, dal restauro, alla formazione, alla ricerca - ha proseguito -, dovranno essere il motore della ripresa, la base concreta su cui incardinare tutti i nostri sforzi futuri".
"Questa necessaria pausa dalla contingenza quotidiana - ha concluso - ci permette anche di sperimentare nuove e aggiornate modalità di lavoro, ci dà modo di coltivare nuovi stimoli di riflessione che potranno arricchire e rafforzare ulteriormente le attività e i progetti a favore del nostro patrimonio culturale".

Manuela Marascio

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