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Attualità | 26 febbraio 2020, 19:19

A Cuneo uno dei tre nuovi laboratori per analizzare i tamponi del Coronavirus: così la Regione raddoppia la capacità dei test giornalieri e Amedeo di Savoia e Molinette "respirano"

Con l’operatività di Cuneo, Novara e Alessandria la capacità di analisi passa dalle 100-120 verifiche giornaliere alle 250-300 che sarà possibile effettuare con i tre nuovi laboratori a pieno regime. Si alleggerisce il carico di lavoro che sino ad oggi gravava sui due ospedali torinesi

A Cuneo uno dei tre nuovi laboratori per analizzare i tamponi del Coronavirus: così la Regione raddoppia la capacità dei test giornalieri e Amedeo di Savoia e Molinette "respirano"

La capacità di verifica dei tamponi per appurare la positività (o meno) al Coronavirus in Regione Piemonte sta per essere raddoppiata. Passando dalle 100-120 verifiche giornaliere sui tamponi a quota 250-300.

Lo hanno annunciato sia il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi.

Cirio ha parlato di una vera e propria “potenza di fuoco di verifica” che la Regione ha “deciso di raddoppiare, aprendo nuovi laboratori oltre a quelli già presenti alle Molinette e all’Amedeo di Savoia”.

Nuovi macchinari per l’analisi dei tamponi sono in arrivo nell’Azienda ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo, a Novara (operativi da oggi) e Alessandria (in funzione da domani, giovedì).

In questo modo, la capacità di analisi passa dalle 100-120 verifiche giornaliere alle 250-300 che sarà possibile effettuare con i tre nuovi laboratori a pieno regime.

Ciò si potrà tradurre sia un una capacità di accorciare i tempi necessari (smistando le analisi su cinque laboratori, e non più solo su due) per avere l’esito delle analisi, sia in un alleggerimento del carico di lavoro, sino ad oggi interamente sulle spalle delle Molinette e dell’Amedeo di Savoia.

Avremo cinque laboratori, con una maggiore capacità complessiva di analisi per gestire la situazione in modo ancora più tempestivo” ha detto Cirio.

Il governatore, ieri, è stato in uno dei due laboratori torinesi, dove ha potuto vedere da vicino come funzionano i meccanismi di analisi e di verifica.

Il tampone, di fatto, è pressoché identico ad un cotton-fioc: viene passato nel cavo orale della persona con sospetto Covid-19 e, terminato il prelievo, viene posizionato all’interno di una provetta che contiene uno speciale liquido, in grado di preservare acidi nucleici e microrganismi, che poi si liberano all’interno della stessa provetta. Da questo è possibile purificare il dna dei microrganismi, appurando la positività o meno al Coronavirus.

L’esame sul tampone, invece, avviene con l’utilizzo di due macchinari: “Il campione – ha spiegato Cirio – viene analizzato per due ore in un primo macchinario, e per un’ora e mezza nel secondo, con una manipolazione di un’ora.

Per cui vuol dire che servono quattro ore e mezza per avere l’esito.

Ebbene, abbiamo potenziato anche questo”.

Ni. Ber

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