Scuola e formazione - 30 ottobre 2019, 17:29

La burocrazia “stoppa” il Treno della memoria a Pianezza

Non passa la proposta di una quinta, perché la scuola precisa: «Andava presentata prima»

I ragazzi propongono il Treno della memoria, ma la burocrazia della scuola stoppa il progetto di viaggio di istruzione alternativo. È successo a Pianezza, all’Istituto agrario Giovanni Dalmasso.

La notizia che è stata riportata stamattina da un professore ha lasciato con l’amaro in bocca gli alunni di una quinta, e i ragazzi meditano anche di saltare il viaggio già programmato e mandare una lettera a presidenza e vicepresidenza.

«La proposta di visitare i luoghi dello sterminio nazista è stata presentata in ogni quinta e in una è passata – raccontano i ragazzi, che confidavano sulle firme dei docenti a sostegno del progetto –. Stamattina ci è stato comunicato che il Collegio docenti l’aveva bocciata». Gli alunni si chiedono le ragioni e non intendono demordere. A chiarire la situazione interviene il nuovo dirigente scolastico Valter Careglio: «Non è una presa di posizione ideologica o altro e nemmeno una bocciatura. Ci sono delle ragioni tecniche per cui la proposta è difficilmente praticabile, con tempi così ridotti». Quali sarebbero queste ragioni? «Negli ultimi anni la questione degli appalti per i viaggi d’istruzione si è fatta molto complessa e le scuole hanno iniziano a tararsi su standard e procedure consolidate – approfondisce Careglio –. Nel nostro Istituto si fanno viaggi via terra, nei confini nazionali, in zone con forti legami con le pratiche agricole. E un secondo aspetto è la sostenibilità economica, deve essere una proposta accessibile all’80% degli alunni». Nulla vieta di derogare a questa linea, ma ci sono delle difficoltà, come spiega il dirigente: «Innanzitutto è una questione di tempi, perché bisogna rifare il piano delle uscite e organizzare un appalto differente dagli anni precedenti, con più incognite. La proposta del Treno della memoria è poi arrivata in seconda battuta, dopo che non era decollata quella di Barcellona». Careglio comunque non chiude la porta agli studenti e precisa che sovrano su queste decisioni è il Consiglio di classe. Ipoteticamente, dunque, i ragazzi potrebbero riconvocare un Consiglio di classe per decidere di fare il viaggio del Treno della memoria, rimodulando le altre uscite, e confidando che si riesca a fare un appalto senza intoppi, altrimenti non dovranno rinunciare a gita e uscite.

Marco Bertello