Economia e lavoro - 04 ottobre 2018, 13:03

Lavoro: cassa integrazione alla Marelli, fermo produttivo alla Maserati e licenziamenti alla Comau

Lo annuncia la Fiom-Cgil. Pessimi segnali negli stabilimenti di Venaria e Grugliasco. Al Comau avviata la procedura di licenziamento per 72 lavoratori interessati a uscire consensualmente dall'azienda. Bellono: "C'è una miopia preoccupante, l'economia cittadina è in declino"

Brutte notizie dal mondo dell'auto torinese. Soprattutto per le fabbriche alle porte della città. Secondo quanto spiega Fiom-Cgil, infatti, l'Automotive Ligthing di Venaria (gruppo Magneti Marelli) che produce proiettori per automobili, ha comunicato che utilizzerà la cassa integrazione dal 29 ottobre al 2 novembre e che per tutto il mese di novembre si lavorerà solo 32 ore settimanali utilizzando quindi 8 ore di cassa integrazione. La cassa integrazione riguarderà 850 lavoratori. 

Inoltre Comau ha aperto una procedura di licenziamento collettivo per 72 lavoratori, pur interessati a uscire in modo consensuale dall'azienda. Proprio su Comau, la Fim-Cisl la vede diversamente da Fiom: "Nessun esubero strutturale - spiega Claudio Chiarle - ma un cambio mix generazionale. Anzi in Comau crescerà l'occupazione anche con i prestiti da altri stabilimenti Fca".

Contemporaneamente è stato comunicato che la Maserati di Grugliasco rimarrà chiusa anche la prossima settimana arrivando così a ben 76 giorni di chiusura su 150 giorni teorici di lavoro dall'inizio dell'anno pari al 50% del tempo totale a stabilimento fermo.

Federico Bellono, Segretario provinciale della Fiom-Cgil ed Edi Lazzi, responsabile per la Fiom-Cgil di Comau, Marelli e Maserati, dichiarano: "Anche all'Automotive Lighting di Venaria è stata richiesta la cassa integrazione. Pessimo segnale in quanto in questi anni non aveva mai fermato gli impianti. È evidente che c'è un rallentamento delle vendite di autovetture e in particolar modo dei modelli del gruppo FCA, rallentamento dovuto anche al fatto che i modelli attualmente in produzione iniziano ad essere datati e non più appetibili per i consumatori. Inoltre anche la Maserati ha comunicato il fermo produttivo per l'ennesima settimana. Solo 400 lavoratori - su 2.700 - si recheranno in stabilimento per effettuare una settimana di formazione e raggiungere in questo modo il 30% della retribuzione che la legge prevede. È per questo quanto mai necessario lanciare nuovi modelli da destinare agli stabilimenti italiani e in particolar modo a quelli torinesi. Inizia però ad essere incomprensibile il silenzio della maggior parte della classe dirigente della nostra città: dagli altri sindacati, alle associazioni delle imprese, per arrivare alle Istituzioni e alle forze politiche. C'è una miopia che inizia a essere preoccupante, l'economia cittadina è in declino e bisogna intervenire immediatamente facendo ciascuno la propria parte".

rg