Economia e lavoro - 29 gennaio 2018, 10:44

Debutta a Torino Confservizi Nord Ovest, colosso da 3 punti di Pil tra acqua, energia e rifiuti

Appuntamento ufficiale per la sigla che riunisce Piemonte, Lombardia, Liguria e Valle d'Aosta. Ogni anno, rappresentano un "gruppo" da 17 miliardi di fatturato

Le multiutility come fattore di sviluppo del territorio, interlocutori delle amministrazioni locali e protagonisti della cura e della tutela della qualità della vita dei cittadini.

Sono loro i perni intorno ai quali ruota la nascita di Confservizi NordOvest, associazione che va ad abbracciare una macro area sovra regionale (Piemonte, Lombardia, Liguria e val d'Aosta), ma che cerca di dare un'unità di intenti e di metodo di lavoro e comportamento. Idrico, ambiente ed energia sono le tre direzioni lungo le quali si muovono le aziende multiutility. In pratica acqua, rifiuti, gas ed elettricità: elementi chiave della vita quotidiana di ciascuno di noi. Ma che rivestono anche un ruolo e un peso economico notevole.

La fotografia scattata mostra che nel Nord Ovest operano 558 imprese di servizi pubblici locali, andando a comporre un "gruppo" da 17 miliardi di fatturato all'anno, dando lavoro a 42mila addetti. Un gruppo che genera utili pari a 332 milioni e investe 1,6 miliardi di euro. Un punto di Pil nazionale, insomma. E fino a tre per il solo nord ovest. Le ricadute economiche stimate dagli investimenti sono pari a 3,3 miliardi di euro.

Ma tanto settori vicini hanno però anche anime distinte.

Le aziende idriche, per esempio, rappresentano un'eccellenza europea, ma si trovano a confrontarsi sempre più con sfide sull'ecosostenibilità e sulla gestione di una risorsa così preziosa, nella definizione di tariffe equilibrate e sostenibili. Ma è soprattutto il tema dell'investimento quello chiave, per mantenersi a livello elevato. Una delle difficoltà maggiori è però legata al frazionamento: sono ancora tante le realtà che operano a livello locale, quasi  cominale.

Per quando riguarda la fornitura di gas, la qualità del servizio è piuttosto apprezzata dagli utenti, con buona concorrenza (meno evidente è il dato per l'elettricità). La grande sfida, ovviamente, è quella dell'uso di fonti rinnovabili.

Sui rifiuti, invece, la situazione è molto più a macchia di leopardo. La differenziata migliora, ma il traguardo di una circolarità del ciclo del rifiuto è ancora ben lontano. E anche a livello impiantistico esistono surplus opposti a carenze evidenti (per esempio è questo il paragone tra Lombardia e Liguria). Anche qui, la grande frammentazione non aiuta, soprattutto sul fronte degli investimenti necessari a migliorare il sistema nel suo complesso.

Massimiliano Sciullo