Si sono ritrovati questa mattina per confrontarsi ancora una volta su una situazione che preoccupa ogni giorno di più. Sono i lavoratori della OneNet di Pianezza, la società operante nel settore telecominicazioni che nel novembre 2019 ha preso in affitto di ramo d'azienda i lavoratori di Newtel e BFT e che sta attraversando un periodo di incertezza.
Nei giorni scorsi i sindacati - e in particolare Fim Cisl - aveva portato sotto i riflettori la questione denunciando arretrati nei pagamenti che risalirebbero fino al mese di ottobre, con alcuni acconti che sarebbero stati pagati, ma in maniera non omogenea e soprattutto senza che a questi seguisse un saldo.
Lo stato di agitazione sindacale è iniziato a novembre con il blocco di straordinari e reperibilità, che aveva prodotto un accordo sul recupero delle spettanze poi non rispettato dall’azienda, è ripresa dunque con uno sciopero ad oltranza per più di un mese. "Poi abbiamo lavorato qualche giorno all'inizio del mese di febbraio - racconta Roberto, uno degli operai - e infine siamo stati messi in ferie in attesa di nuove indicazioni".
Amarezza che si è mescolata alla sorpresa, quando stamattina - proprio in occasione dell'assemblea - i lavoratori hanno visto che un camion stava per caricare parte dell'attrezzatura da un magazzino. "Non sappiamo il motivo, ma lo abbiamo impedito. Sono arrivati anche i carabinieri che hanno preso atto della situazione e messo a verbale. Ma noi vogliamo avere risposte, anche dalle istituzioni".
Già nei giorni scorsi, in sindacati avevano sollecitato la Regione affinché convocasse un tavolo con tutte le parti in causa. "Nel pomeriggio si è tenuto un tavolo tecnico tra Regione e sindacati - racconta Marco Barbieri, di Fim Cisl - e abbiamo colto l'occasione per fissare un incontro alla presenza anche dell'azienda per mercoledì prossimo. Parleremo dei licenziamenti, ma anche di una situazione molto critica e che si sta deteriorando velocemente, soprattutto sul fronte degli arretrati. Ci sono situazioni anche di cessioni del quinto che non sono state effettuate e ora sono arrivate le segnalazioni ai lavoratori e ci sono persone a rischio sfratto, solo per citare alcuni casi. Per non parlare di chi ha dovuto andarsene perché non potevano continuare a non ricevere lo stipendio".