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Politica | 13 febbraio 2020, 21:24

Salvini al Lingotto sulle note di "Vincerò", fuori lo striscione "Muori! Torino non ti vuole"

Il leader della Lega sulle elezioni 2021 a Torino: "La prima cosa che chiederò al sindaco è di rimettere i fuochi di san Giovanni"

Salvini al Lingotto sulle note di "Vincerò", fuori lo striscione "Muori! Torino non ti vuole"

Ingresso tra gli applausi e sulle note di "Vincerò" - tratto dalla Turandot di Puccini - per Matteo Salvini, questa sera al Lingotto di Torino. La sala dei 500 era già piena alle 17.30, un'ora prima dell'arrivo del leader del Carroccio, e diverse centinaia di persone sono rimaste fuori dai cancelli. Sopra l'ingresso della sala ignoti hanno srotolato uno striscione, con la scritta, "Salvini, Torino non ti vuole. Muori!".

Prima di venire al centro congressi, l'ex ministro ha fatto una diretta facebook dal Monte dei Cappuccini, lanciando la campagna di tesseramento 2020 della Lega prevista nel weekend. Ad accoglierlo al Lingotto - tra gli altri - i parlamentari Elena Maccanti, Giorgio Bergesio, Riccardo Molinari, Andrea Giaccone, Alessandro Benvenuto, gli assessori regionali Fabrizio Ricca, Chiara Caucino, Vittoria Poggio, Matteo Marnati, Fabio Carosso e Luigi Icardi, i consiglieri regionali Gianluca Gavazza, Alberto Preioni, Andrea Cane, Matteo Gagliasso, Andrea Cerutti,... In sala anche tanti sindaci provenienti da tutta la regione (Paolo Lanfranco presidente Provincia d'Asti, Marco Curto sindaco di Montegrosso d'Asti, Antonello Murgia sindaco di Piova Massaia,  Cristiano Gavazza sindaco di Grana,  Simone Nosenzo sindaco di Nizza Monferrato, Dario Tallone sindaco di Fossano, Mattia Robasto di Virle, Flavio Gastaldi di Genola).

In platea anche il segretario generale di Fratelli d’Italia Fabrizio Comba, venuto a salutare gli alleati "al governo del Piemonte". "In modo determinato - ha aggiunto l'esponente del partito della Meloni - guardiamo al governo di Torino nel 2021, possiamo condividere il ragionamento sul candidato di area civica".

Sul palco si sono poi alternati i rappresentanti delle categorie economiche e produttive, Cgil, Cisl, Uil e i sindacati di polizia. "Il Piemonte - ha detto il Presidente di Confindustria Piemonte Fabio Ravanelli - è l'11esima regione italiana per reddito pro-capite, è la più povera del nord o ricca del sud". Ravanelli ha poi ricordato le grosse crisi aziendali torinesi come ex Embraco e l'Alpitel. "Dobbiamo fare di tutto per fare uscire il Piemonte dalla stagnazione: l' industria 4.0 è una condizione imprescindibile" ha concluso Ravanelli. Ad accendere poi una luce sulla "desertificazione commerciale delle grandi città, con vetrine vuote" la presidente dell'Ascom Torino e provincia Maria Luisa Coppa. "Le nostre imprese - ha aggiunto - hanno il 55% di tassazione, Amazon il 3%: come facciamo a competere? Chiunque può fare commercio, ma lo deve fare con le nostre stesse regole". "Si ricordi di parlare del commercio" ha concluso Coppa all'indirizzo di Salvini. A prendere poi la parola i sindacati di polizia e la Federtaxi.

"Vedere mille persone qui - ha detto poi Riccardo Molinari - mi fa ben sperare per le elezioni 2021: sono mille persone che volevano sentire parlare di lavoro e sicurezza". A chiudere la due ore di incontro Matteo Salvini, che dal palco ha parlato del via libera arrivato ieri dal Senato sulla Gregoretti. "L'unica cosa - ha sottolineato - in cui si sono trovati d'accordo in sei mesi è stato il voto del processo di ieri. Ho l'onore di averli messi d'accordo, ho saldato la maggioranza". "Io non ho paura, - ha poi aggiunto - devono aver paura quelli che hanno la coscienza sporca". 

Sul finale il leader del Carroccio ha replicato al flash mob delle Sardine al Valentino ("Di quelli che vanno in piazza contro di me penso siano dei poveretti"), per poi tornare su Torino e le elezioni 2021. "La prima cosa che chiederò al sindaco è di rimettere i fuochi di san Giovanni" ha concluso Salvini. La serata torinese del Leader si conclude con una cena, da 300 persone, all'Nh hotel. 

Cinzia Gatti

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