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Politica | 15 giugno 2019, 08:22

Venaria, il Pd all'attacco: "Altro che rivoluzione: la città resta al fondo delle priorità in un clima da campagna elettorale"

L'accusa dai banchi della minoranza dopo che da settimane la vita politica e amministrativa è bloccata da fibrillazioni interne ed esterne alla maggioranza a Cinque Stelle

Venaria, il Pd all'attacco: "Altro che rivoluzione: la città resta al fondo delle priorità in un clima da campagna elettorale"

Non si deposita il polverone che ormai da settimane accompagna la vita politica a Venaria, cornice ormai di uno scambio di colpi sia tra maggioranza e opposizione (e fin qui, nulla di strano), ma anche all'interno della stessa forza di governo grillina. In particolare, dopo una lunga sequenza di abbandoni da parte di consiglieri e assessori, l'ultima svolta è stata l'addio di altri tre consiglieri del Movimento Cinque stelle, di cui è stato possibile surrogarne solo uno, visto che non ci sono altri candidati in attesa fuori dalla porta. Insieme a questo, anche il presidente del consiglio Andrea Accorsi a dissotterrato l'ascia di guerra, attaccando il sindaco Roberto Falcone e annunciando - due sedute fa - le proprie dimissioni dal ruolo e l'abbandono del M5S per entrare nel gruppo misto di maggioranza. In mezzo a tutto questo, accuse, polemiche e anche richieste di dimissioni che mettono nel mirino soprattutto l'assessora D'Afflitto, ma anche il suo collega Roccasalva. E soprattutto numeri che sembrano non permettere più l'avvio del Consiglio comunale in prima battuta, ma soltanto in seconda convocazione.

E dai banchi dell'opposizione è il Partito Democratico ad andare all'attacco, con una nota ufficiale diffusa in queste ore. "Comunico al Consiglio comunale le mie prossime dimissioni dalla carica di Presidente del Consiglio comunale e la conseguente istituzione del gruppo misto di maggioranza. Così si concludeva la seduta del Consiglio comunale del 29 maggio scorso. Ad oggi l'unica cosa, forse, certa è l'istituzione del gruppo misto di maggioranza, sempre se il parere richiesto sarà positivo. Le dimissioni (non dimissioni) sono un atteggiamento ricorrente tra i 5 Stelle. Non è la prima volta che assistiamo a dimissioni post datate e, in questo caso, forse dimissioni che non arriveranno mai", si legge nel messaggio diffuso dai Dem. 

"La paura che il sindaco Falcone possa trovare sponda tra la minoranza, sta bloccando il Presidente del Consiglio comunale, credo che questo non debba essere un suo problema, se davvero si vogliono mettere al centro i temi che riguardano la città - dice la capogruppo del Pd, Rossana Schillaci -. Eventualmente lo sarà del Sindaco o di chi deciderà di appoggiare la giunta 5 Stelle. Stiamo assistendo ad una finta rivoluzione, volta solo alla futura campagna elettorale, perché quattro anni di amministrazione a 5 Stelle sono passati e quello che ora ci sentiamo dire, dal forse ex Presidente del Consiglio comunale, noi l'abbiamo sempre detto: abbiamo fatto notare come i soldi venissero spesi in attività superflue o come addirittura siano stati tolti dal sociale, per fare le varie attività natalizie. Abbiamo fatto notare come l'assessore alle Politiche Sociali sia inadeguata e doveva essere mandata via dopo le dichiarazione sul caso dello stupro di Rimini. Certo non dimentichiamo quando lo stesso Presidente del Consiglio comunale, ha annullato alcune commissioni consiliari proprio sulla cultura. Adesso, però, il capro espiatorio sembrerebbe un altro, ovvero l'assessore all'Urbanistica e domani, magari, sarà il turno dell'assessore all'Ambiente, passando poi per il comunicatore".


"Mancano dieci mesi alle elezioni e inizia la campagna acquisti, cercando di far passare il messaggio che al centro del dibattito ci sia la città - conclude il Partito Democratico -. Ma la realtà è che Venaria rimane all'ultimo posto delle priorità e il cambiamento in cui tutti speravano non è avvenuto! È stata persa una grande occasione da parte del Movimento. Una maggioranza monocolore avrebbe potuto rivoluzionare la città. Questo era stato richiesto dai molti elettori che al ballottaggio scelsero loro, ci si aspettava una politica diversa, lontana dai vecchi schemi, che ultimamente vediamo riproposti proprio da loro, quelli che dovevano aprire il Comune come una scatoletta di tonno!".

Massimiliano Sciullo

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