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Sanità | 10 giugno 2019, 16:13

Rivoli, si potenzia il servizio della radiologia che va a casa del paziente

Il direttore generale Boraso: "C'è sempre maggiore necessità di garantire cure sul territorio in riferimento ai bisogni di salute crescenti di patologie croniche"

Rivoli, si potenzia il servizio della radiologia che va a casa del paziente

Nuovi pazienti per il servizio di radiologia domiciliare, operativo dal 2015 presso l’Aslto3, che è stato ulteriormente potenziato nel corso della stagione invernale 2018/2019 per ridurre i disagi connessi allo spostamento dei pazienti dal proprio domicilio, evitando i ricoveri impropri e migliorando la loro qualità di vita.

L’obiettivo è infatti quello di consentire, attraverso l’utilizzo di attrezzature portatili, l’esecuzione di radiografie al domicilio, circostanza di grande importanza specie nel caso di persone anziane e disabili le cui condizioni di salute non permettono il trasporto in una struttura ospedaliera. Il servizio è, infatti, rivolto ai pazienti in situazioni di allettamento o disabilità psico-fisica tale da rendere difficile o sconsigliabile lo spostamento dal proprio domicilio; non è pertanto da considerarsi sostitutivo rispetto ad un servizio di radiologia “ospedaliera”. 

Pur rappresentando, infatti, una preziosa risorsa a beneficio della persona assistita, la diagnostica domiciliare è pensata come valida alternativa al servizio ospedaliero soltanto per gli esami per i quali la tecnologia portatile sia in grado di garantire adeguati livelli qualitativi e di sicurezza. 

La richiesta di prestazione “al letto del paziente” può essere effettuata sia tramite il Servizio delle Cure Domiciliari, sia da parte dei Medici di Medicina Generale per i propri assistiti, non necessariamente inseriti in un regime di Cure Domiciliari. L’équipe della Radiodiagnostica di Rivoli valuta la richiesta secondo i criteri di appropriatezza clinica e, a seguire, Tecnici Sanitari di Radiologia Medica, appositamente formati, vengono inviati al domicilio del paziente per eseguire l’esame richiesto. Il Servizio, disponibile in tutti i Distretti dell’ASLTO3, conta già nei primi quattro mesi del 2019 oltre 80 esami effettuati, con alto gradimento da parte dei pazienti e dei loro caregiver. 

È così che, sulla spinta delle forze messe in campo e previste con il Piano di Sovraffollamento per la gestione dell’iperafflusso invernale, il servizio di radiologia domiciliare in ASLTO3 ha subito un forte potenziamento, anche grazie all’attività di comunicazione e informazione volta a raggiungere i cittadini su tutto il territorio di competenza.

La Radiologia domiciliare rappresenta un servizio “ponte” tra ospedale e territorio. Uno dei principali obiettivi è quello di garantire la continuità delle cure, valorizzando le potenzialità di strumenti a supporto della telemedicina, particolarmente importanti nelle aree non urbane e difficili da raggiungere; ciò si verifica anche in ottemperanza del Piano Nazionale Cronicità, il quale prevede la semplificazione nell’accesso alle cure, grazie ad un’integrazione stabile tra i diversi livelli assistenziali. Le tecnologie possono potenziare il sistema delle cure domiciliari, favorendo il mantenimento dei soggetti nel proprio contesto abitativo e sociale e migliorando la cooperazione tra gli interventi di tipo sanitario e sociale in un’ottica di ottimizzazione delle risorse e miglioramento dell’appropriatezza della presa in carico globale. 

“Un Servizio di grande qualità quello della Radiologia Domiciliare - ha sottolineato Flavio Boraso, direttore generale ASLTO3 - che abbiamo voluto fosse ulteriormente potenziato in questi mesi stante la sempre maggiore necessità di garantire cure sul territorio in riferimento ai bisogni di salute crescenti di patologie croniche. Un Servizio reso ai nostri cittadini grazie all’impegno costante di operatori di grande professionalità che hanno saputo garantire tempestività e qualità nell’assistenza al domicilio dei nostri utenti. Il nostro obiettivo è quello di avvicinare sempre più i servizi ai pazienti fragili, che siano al proprio domicilio oppure ospitati in residenze per anziani, cercando anche con questa attività di evitare inutili spostamenti verso i centri ospedalieri”.

redazione

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