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Economia e lavoro | 15 febbraio 2019, 14:24

Blutec, non solo Termini Imerese: sul tavolo del ministero anche la situazione di Rivoli e Beinasco

Incertezze anche per la sede di Asti. I sindacati metalmeccanici e la Regione chiedono che del tema si occupi il MISE. Costanzo (M5S): "Ci aspettiamo che l'azienda si presenti con un piano industriale che superi le difficoltà". Appuntamento al 5 marzo

Blutec, non solo Termini Imerese: sul tavolo del ministero anche la situazione di Rivoli e Beinasco

Una nuova crisi squarcia il tessuto produttivo torinese, dopo i casi Embraco, Comital, Hag-Splendid e tutti quelli che hanno scandito gli ultimi mesi di proteste, vertenze, tavoli e vertici. Ad aprirsi, nemmeno troppo a sorpresa, è la ferita di Blutec, azienda che occupa circa 300 lavoratori tra le sedi di Rivoli, Beinasco e Asti e che già verso la fine del mese di gennaio aveva visto scioperi e proteste a causa di problemi nelle tempistiche di pagamento degli stipendi.

Nella giornata di ieri, i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm hanno partecipato a un incontro presso l'assessorato regionale del Lavoro per fare il punto sulla situazione della Blutec e di Ingegneria Italia (società al 100% Blutec), realtà che opera nell'automotive a livello nazionale e che ha in Termini Imerese il centro che ha fatto più parlare di sé negli ultimi tempi. Ma che, come dimostrano i 300 dipendenti, anche in Piemonte ha un peso notevole.

E così, dopo le manifestazioni che si sono svolte nei giorni scorsi nel sito di Termini Imerese a causa dei ritardi nei pagamenti dei salari, che hanno riguardato a macchia di leopardo tutti gli stabilimenti del gruppo, le Organizzazioni sindacali torinesi hanno sollecitato la Regione ad aprire un tavolo che sia in grado di monitorare lo stato dei siti piemontesi, attivandosi nel contempo presso il MISE per convocare un tavolo nazionale su Blutec che affronti il tema delle prospettive industriali del gruppo nel Paese.

“È utile, in questo senso – dicono Marco Barbieri, Antonino Inserra e Sergio Di Ruzza, a nome di Fim, Fiom e Uilm – che a livello nazionale, nel discutere del futuro di questa azienda, si tenga conto delle problematiche presenti in tutti gli stabilimenti, in modo che le lavoratrici e i lavoratori globalmente possano avere garanzie sulle proprie prospettive occupazionali”.  

Una posizione condivisa dalla stessa Regione, con l'assessore Gianna Pentenero che ha intenzione di convocare la proprietà negli uffici di via Magenta per fare il punto della situazione. E inoltre scrivere al ministero per chiedere che, nell’ambito del tavolo aperto a livello nazionale, sia affrontata anche la situazione degli stabilimenti piemontesi

E sul tema si è espressa anche Jessica Costanzo, deputata del Movimento 5 Stelle in Commissione Lavoro alla Camera. “Dopo che il governo ha fatto tutto quanto era in suo potere per avviare la cassa integrazione, Blutec ancora non ha saldato il suo debito con Invitalia, bloccando di fatto l’avvio di un sostegno economico di cui i lavoratori hanno estremo bisogno”. “L’attenzione del ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico sulla vicenda Blutec rimane altissima tanto che per il 5 marzo è stato convocato un ulteriore tavolo con Invitalia, l’azienda e le organizzazioni sindacali. Ci aspettiamo che l’azienda si presenti finalmente con un piano industriale e si possano superare gli ostacoli che loro stessi stanno mettendo alla salvaguardia dei lavoratori”.

Secondo quanto riferisce la deputata grillina, “i problemi riguardano tutto il gruppo, soprattutto sul versante finanziario: in questi mesi spesso e volentieri i pagamenti sono arrivati in ritardo, e sulla tenuta del gruppo è lecito avere più di una preoccupazione. Basti pensare che negli stabilimenti della mia regione, il Piemonte, si vive da tempo nell’incertezza. Ad Asti, ad esempio, dove ci sono 130 addetti, c’è stato un calo progressivo dei volumi e la cessazione di diverse commesse, mentre a Rivoli i pagamenti arrivano in ritardo da mesi e lo svolgimento regolare dell’attività lavorativa per i 140 dipendenti è sempre più a rischio – conclude Costanzo – Anche per questo sarebbe opportuno che il tavolo nazionale riguardasse l'insieme di Blutec".

Massimiliano Sciullo

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