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Economia e lavoro | 12 aprile 2018, 11:52

FCA, il grido di dolore di Fiom: "Sfumata la piena occupazione, già persi mille posti dal 2013. E i volumi calano sia a Mirafiori che a Grugliasco"

Fissati per lunedì gli incontri (separati) tra l'azienda e le sigle sindacali. "Esuberi superiori al 50% dei dipendenti nel Polo del lusso. E le giornate di fermo si moltiplicano". Il Levante cerca rilancio con le nuove motorizzazioni, mentre Mito è ai saluti. Bellono: "Ammortizzatori in scadenza, l'Investor day arriverà troppo tardi"

FCA, il grido di dolore di Fiom: "Sfumata la piena occupazione, già persi mille posti dal 2013. E i volumi calano sia a Mirafiori che a Grugliasco"

Torino, Grugliasco, ma anche Pomigliano d'arco. I timori che aleggiano intorno a FCA trovano il loro centro di gravità in questi tre stabilimenti. "La carrozzeria di Mirafiori e la Maserati, insieme a Pomigliano, sono realtà emblematiche, da cui è partita la vicenda e l'incanto scontro con l'azienda in questi anni. Ma anche le difficoltà occupazionali, con uso esteso degli ammortizzatori sociali", spiega Federico Bellono, segretario di Fiom Torino.

Lo dice a poche ore dall'incontro con FCA previsto per lunedì, in cui si discuterà proprio del Polo del lusso, con un Investor day fissato per inizio giugno, ma anche l'esaurimento degli ammortizzatori sociali per Mirafiori (che coincide con la fermata estiva, grossomodo). "Qualunque ragionamento emerga dall'Investor day, siamo comunque troppo a ridosso con le scadenze di Mirafiori - dice Bellono - ecco perché da lunedì ci aspettiamo molto. Ci rammarica che gli incontri saranno separati e non unitari, saremmo stati piu efficaci, ma evidentemente abbiamo punti di vista diversi".

I dati dicono che i contratti di solidarietà sono ormai diffusi sia a Mirafiori che a Grugliasco. "A fronte di questo strumento, gli esuberi sarebbero di 3013 lavoratori, più del 50% degli addetti complessivi. Ed è ormai condiviso da tutti, implicitamente anche dall'azienda, che non ci sarà la piena occupazione entro la fine del 2018. Ma anche se ci si arrivasse, nel frattempo avremmo comunque perso molto: dal 2013 la riduzione degli addetti (5378) è stata di 1071 unità. Non licenziamenti, ma pensioni, spostamenti o esodi volontari. Ma in 5 anni, con il 2018 ancora da concludere, i numeri sono chiari".

Nel 2016 poi, a fronte di 48 giornate di cassa alla Maserati, si è saliti a 62 nel 2017 e oggi si è già arrivati a 30 giorni di fermo nei primi mesi dell'anno. "E sono aumentate anche le frenate in Carrozzeria a Mirafiori, non solo per la linea Levante, ma per tutte le tipologie di lavoratori. Si sfiora il 50% di fermo delle giornate lavorative, mentre all'inizio si faceva addirittura straordinario".

Filo conduttore tra i due stabilimenti, è il livello produttivo. A Grugliasco furono prodotte quasi 20mila vetture, mentre nel primo trimestre si è sotto 2000 unità. "molto lontano dalle vetture dello scorso anno. E in Carrozzeria, dalle quasi 41000 vetture di Mito e Levante, ora siamo a quasi 5000. In pratica si profila un dimezzamento. Senza considerare che la Mito è destinata a uscire di produzione entro l'anno, anche se ormai residuale e seppur sperando che il Levante aumenti i volumi grazie alle nuove motorizzazioni".

Timori condivisi anche dai colleghi di Pomigliano, che insieme al polo logistico di Nola aspettano almeno due modelli per poter tornare in linea di galleggiamento. Senza considerare la perdita salariale per i lavoratori in questi anni.

Massimiliano Sciullo

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